Page 113 - eta fiorita web_Neat
P. 113

I fatti e gli eventi                                                                                      111


             L’affermazione così significativa e rapida del Mo-
          vimento non solo all’oratorio cittadino ma in tutte le
          parrocchie della città sta a confermare l’interesse su-
          scitato e la sua validità.

          Questi ragazzi
          allegri e scanzonati



             Che cosa fanno questi scout?
             Che cosa fanno questi ragazzi in uniforme che si
          muovono ora con disinvoltura in ogni ambiente, un
          po’ scanzonati e non sempre con perfetto stile?
             Questi ragazzi stanno vivendo il tempo più bello
          della loro vita. I più piccoli immersi, in familiare com-
          pagnia con gli animali della giungla, nel mondo fan-
          tastico della loro età; gli adolescenti, chiamati Esplo-
          ratori, vivono il clima di esaltanti avventure, cimen-
          tandosi in imprese che impegnano e valorizzano tutte
          le loro risorse umane, finché il gioco si fa serio e la
          vita viene affrontata nella realtà esistenziale: il
          roverismo, l’ultima tappa dell’iter educativo.


             Lo scautismo è chiamato “il grande gioco” perché
          è suo fine sprigionare la gioia di vivere “il grande
          gioco della vita”.


             Per meglio comprendere il contenuto delle immagi-
          ni contenute in questa pubblicazione è opportuno un
          accenno ai valori contenuti nella Legge e nella Pro-
          messa scout e le caratteristiche del metodo e dei mezzi
          coi quali il Movimento intende raggiungere il suo
          scopo.

          · L’autoeducazione. Nelle attività scout il capo forni-
             sce mezzi e occasioni di scelte, ma il protagonista
             della propria crescita è il ragazzo stesso, secondo la
             sua maturazione psicologica e la sua età.
          · La dimensione comunitaria. La persona sviluppa le
             proprie possibilità vivendo con gli altri un indispen-
             sabile rapporto tra età e generazioni.
          · La coeducazione. Ragazzi e ragazze vivono espe-
             rienze educative comuni, seguendo precise propo-
             ste che tengono conto delle realtà locali e personali.
          · La vita all’aperto. Il contatto con la natura insegna
             il senso dell’essenziale. Capi e ragazzi, nella vita
             all’aperto, sperimentano il legame fra loro e la na-
             tura come espressione di un unico disegno di Dio
             creatore.

                        Sosta della sq. Leoni di fronte alla Marmolada
   108   109   110   111   112   113   114   115   116   117   118