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                                                        PROPOSTA EDUCATIVA
                                                                   INSIEME:
                                                           LA COEDUCAZIONE




                         Lo scautismo, come è noto, sorse come movi-          Si comprese fin dall’inizio che fare coeducazione
                      mento educativo per ragazzi e solo in tempi suc-     non significava solo stare insieme, ma vivere una
                      cessivi si estese anche alle ragazze, prevedendo per  precisa proposta educativa, offrendo ai ragazzi e
                      loro attività separate e specifiche.                 alle ragazze esperienze educative che permettesse-
                         Baden-Powell stesso rifiutava l’idea di           ro loro un effettivo sviluppo ed una prospettiva di
                      “mascolinizzare” le ragazze ritenendo che si potes-  complementarietà, con il massimo rispetta della per-
                      se offrire loro lo stesso metodo e gli stessi valori  sonalità di ognuno, al di là di ogni ruolo artificio-
                      facendo appello al naturale spirito di immaginazio-  samente costruito.
                      ne e capacità di appassionarsi di cui sono dotate.
                         In Italia l’ASCI (l’associazione maschile) e l’AGI   Le cose non furono all’inizio facili. Stare insie-
                      (quella femminile) portarono avanti le loro attività  me era semplice. Semplice non era avere animatori
                      separatamente fino al 1974.                          ben preparati ed attenti ai bisogni dei ragazzi e
                         Negli anni Settanta si incominciò, nello          delle ragazze e in grado di offrire loro esperienze
                      scautismo italiano, a porsi il problema di riunire le  valide e ben motivate da vivere assieme.
                      due associazioni e proporre definitivamente la          Abbiamo imparato facendo e certamente abbia-
                      coeducazione. La scelta fu preceduta da un ampio     mo ancora da imparare. In questo nostro mondo in
                      dibattito durato per anni e favorito dall’evoluzione  costante e rapida trasformazione, dove si fatica a
                      del costume sociale che poneva con forza l’atten-    parlare di valori, bisogna avere la saggezza del
                      zione alla condizione femminile e soprattutto alla   discernimento e, con fede, lasciarsi illuminare dal-
                      necessità di dare una risposta educativa che potes-  lo Spirito.
                      se, senza pregiudizi, offrire uguali opportunità
                      educative e di vita in comune ai ragazzi e alle ra-
                      gazze.


                         Maria Grazia Lugli, nel suo intervento su queste
                      stesse pagine, evidenzia le difficoltà dei rapporti
                      “ufficiali” che c’erano anche nel nostro ambiente
                      cittadino e la comprensibile attenzione con la quale
                      si seguiva il dibattito sulla coeducazione, mentre
                      da noi scout e guide vivevano ancora opportuna-
                      mente distanziati anche come sede associativa.
                         All’oratorio abbiamo vissuto negli anni Settanta
                      momenti di perplessità, riflessioni, come si andava
                      facendo un po’ ovunque, ma i problemi furono ri-
                      solti alla fine senza particolari traumi.

                         Quando in Italia il processo di rielaborazione
                      metodologica ebbe il riconoscimento ufficiale il
                      nostro Gruppo scout vi si adeguò prontamente. E
                      fu gioia grande!
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