Page 118 - eta fiorita web_Neat
P. 118
116 I fatti e gli eventi
PROPOSTA EDUCATIVA
INSIEME:
LA COEDUCAZIONE
Lo scautismo, come è noto, sorse come movi- Si comprese fin dall’inizio che fare coeducazione
mento educativo per ragazzi e solo in tempi suc- non significava solo stare insieme, ma vivere una
cessivi si estese anche alle ragazze, prevedendo per precisa proposta educativa, offrendo ai ragazzi e
loro attività separate e specifiche. alle ragazze esperienze educative che permettesse-
Baden-Powell stesso rifiutava l’idea di ro loro un effettivo sviluppo ed una prospettiva di
“mascolinizzare” le ragazze ritenendo che si potes- complementarietà, con il massimo rispetta della per-
se offrire loro lo stesso metodo e gli stessi valori sonalità di ognuno, al di là di ogni ruolo artificio-
facendo appello al naturale spirito di immaginazio- samente costruito.
ne e capacità di appassionarsi di cui sono dotate.
In Italia l’ASCI (l’associazione maschile) e l’AGI Le cose non furono all’inizio facili. Stare insie-
(quella femminile) portarono avanti le loro attività me era semplice. Semplice non era avere animatori
separatamente fino al 1974. ben preparati ed attenti ai bisogni dei ragazzi e
Negli anni Settanta si incominciò, nello delle ragazze e in grado di offrire loro esperienze
scautismo italiano, a porsi il problema di riunire le valide e ben motivate da vivere assieme.
due associazioni e proporre definitivamente la Abbiamo imparato facendo e certamente abbia-
coeducazione. La scelta fu preceduta da un ampio mo ancora da imparare. In questo nostro mondo in
dibattito durato per anni e favorito dall’evoluzione costante e rapida trasformazione, dove si fatica a
del costume sociale che poneva con forza l’atten- parlare di valori, bisogna avere la saggezza del
zione alla condizione femminile e soprattutto alla discernimento e, con fede, lasciarsi illuminare dal-
necessità di dare una risposta educativa che potes- lo Spirito.
se, senza pregiudizi, offrire uguali opportunità
educative e di vita in comune ai ragazzi e alle ra-
gazze.
Maria Grazia Lugli, nel suo intervento su queste
stesse pagine, evidenzia le difficoltà dei rapporti
“ufficiali” che c’erano anche nel nostro ambiente
cittadino e la comprensibile attenzione con la quale
si seguiva il dibattito sulla coeducazione, mentre
da noi scout e guide vivevano ancora opportuna-
mente distanziati anche come sede associativa.
All’oratorio abbiamo vissuto negli anni Settanta
momenti di perplessità, riflessioni, come si andava
facendo un po’ ovunque, ma i problemi furono ri-
solti alla fine senza particolari traumi.
Quando in Italia il processo di rielaborazione
metodologica ebbe il riconoscimento ufficiale il
nostro Gruppo scout vi si adeguò prontamente. E
fu gioia grande!

