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210 Appendice
Don Aldo Valentini, un appezzamento di terreno aven-
te i requisiti, anche se in prospettiva, ove poter iniziare
Fondazione ACEG qualche attività, fu reperito presso il Convento delle
Suore Cappuccine, le quali si privarono di metà di una
Cenni storici proprietà attigua al convento stesso.
scritti personalmente Su questo terreno, dopo non poche peripezie, siamo
dal Fondatore entrati e abbiamo piantato le nostre tende nell’anno
1941. Per l’indennizzo alle Suore del terreno di cui
sopra, è stata utilizzata la somma di lire
centocinquantamila regolarmente restituita, che costi-
tuiva la metà di un lascito da parte della Sig. Carolina
Dal 1939 circa, in cui iniziò praticamente l’attività
della Fondazione A.C.E.G. (Attività Cattoliche per Sarteretti Taparelli, presso la Curia Vescovile, in favo-
re dei giovani delle Parrocchie della Cattedrale e di S.
l’Educazione della Gioventù), al 1983 nulla o quasi fu Francesco.
scritto sull’origine e sull’evolversi della Fondazione Non essendo tuttavia possibile vivere a lungo, so-
stessa. Tutti indistintamente, dirigenti e collaboratori,
sono stati impegnati a tempo pieno a studiare, a ricer- prattutto nei mesi invernali, all’aperto, mi misi alla
ricerca di qualche immobile che in un prossimo futuro
care e ad attuare quelle iniziative che erano ritenute potesse accoglierci. Dopo lunghe ricerche individuai
opportune e valide al conseguimento delle finalità l’immobile che in un prossimo futuro potesse acco-
dell’Ente. glierci. Dopo lunghe ricerche individuai l’immobile
Dopo oltre quarant’anni, essendomi assai difficile
fare una cronistoria precisa della Fondazione, mi limi- nel Palazzo S.Chiara in Via del Corso. Il Palazzo dal
1500 per parecchie centinaia d’anni ha costituito
terò ad evidenziare i fatti e le date più salienti perché l’educandato delle Suore Clarisse.
si possa intravedere che anche la storia dell’ A.C.E.G. Incamerato dallo Stato nel 1870, fu dato al Comune
come la storia di tutti gli Enti che nascono e si svilup- il quale vi ospitava oltre 50 famiglie sfrattate ed equi-
pano in determinate condizioni, implicano tanto amo-
re, tanta perseveranza, ma soprattutto tanti dolori e voche che del palazzo ne fecero un postribolo. Le
persone per bene non osavano passare sotto i portici di
tanti sacrifici non metaforicamente intesi, e in qualche S.Chiara per non perdere onore e prestigio. Il palazzo
momento anche tante delusioni per cui a chi ha pro- confinava col Convento delle Suore Clarisse e dalle
mosso l’iniziativa può venir spontanea la tentazione di Suore Cappuccine e innanzi allo stesso vi erano il
non benedire il giorno e l’ora in cui ha iniziato l’ope-
ra. Seminario Vescovile e la casa degli Oblati di Don
Vincenzo Saltini. L’individuazione dell’immobile è sta-
Le prove poi vengono superate e si ringrazia Iddio to il primo passo ed anche il più semplice; il più dif-
per essere stati provati in quanto che le difficoltà e le ficile però restava quello di ottenerlo dall’amministra-
sofferenze costituiscono il miglior cemento che tiene zione comunale che non aveva alcuna possibilità di
ben unite le pietre della costruzione. Nell’ottobre del
1939, da Sua Ecc. Mons. Vigilio Dalla Zanna allora trovare appartamenti convenienti per collocarvi le 50
famiglie che l’abitavano. Eravamo nell’anno 1942 -
Vescovo di Carpi, mi fu dato l’incarico di assistente 43.
dei giovani nella Parrocchia della Cattedrale.
Fui inviato sine pera e sine calceamentis. Non vi
era una stanza ove accogliere i pochi giovani che co- Con la perseveranza, che peraltro non mi era mai
stituivano l’Associazione di A.C. Il campo da giochi mancata, quindicinalmente dietro richiesta del Conte
Zuccolini, allora Podestà di Carpi, presentavo in co-
era costituito dalla piazzetta Bertesi antistante la mune relazioni in ordine alla situazione inumana delle
canonica. famiglie che vivevano nel palazzo di S.Chiara e a
Il mio primo impegno fu quello di cercare uno spazio
a noi riservato ove riunire, sia pure all’aperto, i giova- possibili soluzioni.
ni a me affidati. E’ evidente che alle relazioni non credeva né il
Podestà né io stesso. Tuttavia ero convinto che era
necessario insistere e che un giorno vicino o lontano
Con l’aiuto del Vescovo Mons. Dalla Zanna e di
si sarebbe presentata la possibilità di realizzare un

