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                                                                           Don Aldo Valentini, un appezzamento di terreno aven-
                                                                           te i requisiti, anche se in prospettiva, ove poter iniziare
                     Fondazione ACEG                                       qualche attività, fu reperito presso il Convento delle
                                                                           Suore Cappuccine, le quali si privarono di metà di una
                                   Cenni storici                           proprietà attigua al convento stesso.
                            scritti personalmente                             Su questo terreno, dopo non poche peripezie, siamo
                                  dal Fondatore                            entrati e abbiamo piantato le nostre tende nell’anno
                                                                           1941. Per l’indennizzo alle Suore del terreno di cui
                                                                           sopra, è stata utilizzata la somma di lire
                                                                           centocinquantamila regolarmente restituita, che costi-
                                                                           tuiva la metà di un lascito da parte della Sig. Carolina
                     Dal 1939 circa, in cui iniziò praticamente l’attività
                   della Fondazione  A.C.E.G. (Attività Cattoliche per     Sarteretti Taparelli, presso la Curia Vescovile, in favo-
                                                                           re dei giovani delle Parrocchie della Cattedrale e di S.
                   l’Educazione della Gioventù), al 1983 nulla o quasi fu  Francesco.
                   scritto sull’origine e sull’evolversi della Fondazione     Non essendo tuttavia possibile vivere a lungo, so-
                   stessa.  Tutti indistintamente, dirigenti e collaboratori,
                   sono stati impegnati a tempo pieno a studiare, a ricer-  prattutto nei mesi invernali, all’aperto, mi misi alla
                                                                           ricerca di qualche immobile che in un prossimo futuro
                   care e ad attuare quelle iniziative che erano ritenute  potesse accoglierci. Dopo lunghe ricerche individuai
                   opportune e valide al conseguimento delle finalità      l’immobile che in un prossimo futuro potesse acco-
                   dell’Ente.                                              glierci. Dopo lunghe ricerche individuai l’immobile
                     Dopo oltre quarant’anni, essendomi assai difficile
                   fare una cronistoria precisa della Fondazione, mi limi-  nel Palazzo S.Chiara in Via del Corso. Il Palazzo dal
                                                                           1500 per parecchie centinaia d’anni ha costituito
                   terò ad evidenziare i fatti e le date più salienti perché  l’educandato delle Suore Clarisse.
                   si possa intravedere che anche la storia dell’ A.C.E.G.    Incamerato dallo Stato nel 1870, fu dato al Comune
                   come la storia di tutti gli Enti che nascono e si svilup-  il quale vi ospitava oltre 50 famiglie sfrattate ed equi-
                   pano in determinate condizioni, implicano tanto amo-
                   re, tanta perseveranza, ma soprattutto tanti dolori e   voche che del palazzo ne fecero un postribolo. Le
                                                                           persone per bene non osavano passare sotto i portici di
                   tanti sacrifici non metaforicamente intesi, e in qualche  S.Chiara per non perdere onore e prestigio. Il palazzo
                   momento anche tante delusioni per cui a chi ha pro-     confinava col Convento delle Suore Clarisse e dalle
                   mosso l’iniziativa può venir spontanea la tentazione di  Suore Cappuccine e innanzi allo stesso vi erano il
                   non benedire il giorno e l’ora in cui ha iniziato l’ope-
                   ra.                                                     Seminario  Vescovile e la casa degli Oblati di Don
                                                                           Vincenzo Saltini. L’individuazione dell’immobile è sta-
                     Le prove poi vengono superate e si ringrazia Iddio    to il primo passo ed anche il più semplice; il più dif-
                   per essere stati provati in quanto che le difficoltà e le  ficile però restava quello di ottenerlo dall’amministra-
                   sofferenze costituiscono il miglior cemento che tiene   zione comunale che non aveva alcuna possibilità di
                   ben unite le pietre della costruzione. Nell’ottobre del
                   1939, da Sua Ecc. Mons.  Vigilio Dalla Zanna allora     trovare appartamenti convenienti per collocarvi le 50
                                                                           famiglie che l’abitavano. Eravamo nell’anno 1942 -
                   Vescovo di Carpi, mi fu dato l’incarico di assistente   43.
                   dei giovani nella Parrocchia della Cattedrale.
                     Fui inviato sine pera e sine calceamentis. Non vi
                   era una stanza ove accogliere i pochi giovani che co-      Con la perseveranza, che peraltro non mi era mai
                   stituivano l’Associazione di A.C. Il campo da giochi    mancata, quindicinalmente dietro richiesta del Conte
                                                                           Zuccolini, allora Podestà di Carpi, presentavo in co-
                   era costituito dalla piazzetta Bertesi antistante la    mune relazioni in ordine alla situazione inumana delle
                   canonica.                                               famiglie che vivevano nel palazzo di S.Chiara e a
                     Il mio primo impegno fu quello di cercare uno spazio
                   a noi riservato ove riunire, sia pure all’aperto, i giova-  possibili soluzioni.
                   ni a me affidati.                                          E’ evidente che alle relazioni non credeva né il
                                                                           Podestà né io stesso.  Tuttavia ero convinto che era
                                                                           necessario insistere e che un giorno vicino o lontano
                     Con l’aiuto del  Vescovo Mons. Dalla Zanna e di
                                                                           si sarebbe presentata la possibilità di realizzare un
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