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Nel cuore della città 27
Il palazzo che fu residenza di Eleonora d’Este, manomesso nel corso dei secoli, come appare da questo rilievo
eseguito dallo Studio dell’architetto Claudio Pedretti.
zioni dei lavori furono impegnati molti giovani di corsi ticosi ma naturalmente alla loro portata. Non certo per
di addestramento professionale per muratori promossi interventi strutturali, dove necessitavano professiona-
dal Ministero del Lavoro e gestiti dall’ACEG. Bastarono lità e competenza, ma per l’arredamento, in particolare
pochi mesi per rendere disponibile un grande vano, ove poteva bastare, oltre una guida competente, buona
piuttosto rustico ma già agibile, e bisognoso di altri volontà, pazienza e buon gusto.
possibili interventi per renderlo più accogliente. Solo Ne uscì un bel locale che ebbe il plauso delle au-
alla fine degli Anni ’60 i lavori furono portati a termi- torità religiose e civili e dei tanti che parteciparono
ne con l’intento di fornire all’oratorio e alla città un alla cerimonia inaugurale. L’opera portata a termine è
locale alla pari con tutti gli altri già esistenti nel ter- andata al di là di ogni aspettativa e fu avvalorata da
ritorio, modernamente arredato e dotato degli strumenti sacrifici non indifferenti da parte dei giovani volonta-
tecnici più aggiornati. Questa auspicata realizzazione ri, per le tante ore di lavoro anche notturno, e di qual-
trovò l’apporto di alcuni giovani cresciuti all’oratorio che piccolo incidente che mise “in bilico” un campo
e pertanto più sensibili alle esigenze educative, che estivo per mancanza dell’assistente caduto distratta-
non esitarono a “sporcarsi le mani” prestando volon- mente all’imbrunire in uno sbancamento perimetrale
tariamente la loro collaborazione in lavori umili e fa- del cinema nel corso dei lavori.

