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28 Nel cuore della città
Altra bella e gratificante impresa fu la realizzazio- sarebbe stata bocciata dal neo comitato economico
ne della prima cappella dell’oratorio, situata all’in- preoccupato giustamente di far quadrare i conti im-
gresso di via S.Chiara. Ne parla ampiamente il prof. mediati senza previsione del domani.
Pelloni al capitolo “Spazi per lo spirito”, (a pag. ….).
L’amico artista, in quegli anni anche lui alle prime Iniziò così la realizzazione di una centrale termica
armi, ma che già esprimeva una pregevole creatività, alimentata a metano in quella che era stata una sede
collaborò dipingendo un singolare crocifisso realizza- associativa..
to con materie povere ma di notevole forza e sugge- Questa doveva avere la potenza necessaria per ser-
stione. Anche per dotare l’oratorio di uno spazio per vire tutte le utenze che facevano capo all’ACEG.
la preghiera furono coinvolti alcuni giovani poco più Si rese così necessario la posa di una rete di tuba-
che adolescenti che per la prima volta maneggiarono zioni sotterranee per distribuire il calore ovunque.
mazze, scalpelli e badili per abbattere strutture murarie Fu questo un lavoro di eccezionali proporzioni.
superflue, togliere il vecchio intonaco, caricare e sca-
ricare il materiale, a richiesta del direttore dei lavori. Centinaia di metri di scavi profondi due metri in
Era sorprendente e visibile la consapevolezza di tutti i cortili sin sotto ai portici ed agli androni per
questi ragazzi che stavano facendo qualcosa di impor- poter posare tubazioni, intercettare fogne, cavi elettri-
tante per sentire più vicina la presenza del Signore ci e tutto quello che poteva trovarsi stratificato dai
come compagno di gioco e come amico cui confidare secoli in un complesso originario del 1600; la neces-
le problematiche della loro vita. sità, “intanto che ci siamo”, di posare anche tubazio-
ni antincendio, cavi elettrici e telefonici, nuove fogna-
E’ di tempi più recenti la realizzazione di un mo- ture, tubazioni dell’acqua e tutto quello che poteva in
derno ed imponente impianto di teleriscaldamento, futuro servire.
progettato nel 1989 e progressivamente realizzato nel A questo punto si rendeva necessario provvedere
corso degli ultimi anni fino alla sua ultimazione avve- anche al riscaldamento di tutto il ristrutturando piano
nuta nel 2006. L’impianto è stato progettato dallo stu- terra che fu realizzato con riscaldamento a pavimen-
dio di Emanuele Bonato, cresciuto all’oratorio come to, impianto allora molto innovativo tanto che fu il
scout e come capo educatore, e che dell’oratorio co- primo di questa entità realizzato a Carpi.
nosceva ogni spazio ed ogni “segreto”. E’ lui stesso a
fornire dati, tempi e modi della realizzazione dell’im- In buona sostanza ci si trovò, a fine lavori, senza
ponente opera, la prima e forse ancora la sola di così soldi per comprare le caldaie, tanto che la prima fu
grandi proporzioni realizzata a Carpi. data a prestito dall’idraulico che eseguì i lavori.
Era molto piccola, ma sufficiente per riscaldare le
Lo stesso Emanuele Bonato racconta: sale del piano terra, le uniche sino allora collegate;
L’occasione fu data dall’inizio dei lavori di tutto il resto era solo predisposizione.
ristrutturazione al piano terra nell’ala sud del com- Era il 1989.
plesso oratoriale. Poco a poco il lavoro che si era eseguito, e di cui
Dopo l’uscita il trasferimento della scuola d’avvia- non si capiva bene l’utilità, cominciò ad avere ragio-
mento professionale e la cessione di locali sino allora ne di essere.
adibiti alle attività scout al Liceo Scientifico, tra le Nel 1991 il Cinema Corso, che aveva una centrale
tante problematiche d’ordine strutturale c’era anche termica a gasolio, inadeguata per motivi di sicurezza,
quella di dotare di nuovi impianti i locali sino ad fu allacciato alla rete.
allora riscaldati con stufe a kerosene. Nel 1992 il Liceo Scientifico, per le stesse ragioni
Occorreva un progetto che non si limitasse sola- del Cinema Corso, fu anch’esso allacciato alla rete.
mente alla soluzione di una necessità immediata, ma Nel 1996 fu la volta di tutta l’ala di Via Santa
che mirasse ad anticipare quelle che sarebbero state Chiara in concomitanza con i lavori di trasformazio-
le problematiche future in tema di sicurezza degli im- ne in Scuola S. Cuore.
pianti e d’economia di gestione. Nel 1997 la Sala del ‘600, tutte le sale del secondo
L’idea era allora sin troppo avveniristica e, se non piano dell’ala Sud e, dall’altra parte del cortile, i
supportata dalla ben nota caparbietà di Don Nino, nuovi spogliatoi della Carpine.

