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Una missione da compiere 37
Nacque così l’oratorio in via Giuseppe Rocca che
per circa dieci anni svolse un’intensa attività assisten-
Tradizione ziale ed educativa.
Mons. Benetti, nell’opera citata, descrive questa
oratoriana grande figura di sacerdote, la sua non comune spiri-
tualità, l’ansia apostolica che lo portò a pensare e a
nella Diocesi promuovere tante iniziative per riscattare i ragazzi
dell’ignoranza e dalla miseria, donando tutta intera la
sua vita, compresi i suoi beni familiari, per la carità
pastorale che ha caratterizzato la sua vita di sacerdote.
Don Sergio Galli, che frequentò da ragazzo l’orato-
rio in via Rocca e fu allievo dell’Opera Realina, scrive
Prima di continuare la storia dell’Oratorio Cittadi- che dopo la morte improvvisa di don Armando Benatti
no, è opportuno fare un passo indietro per richiamare (1937) l’oratorio chiuse definitivamente ogni attività
gli eventi e far cenno delle persone che hanno prepa- in attesa che la Provvidenza facesse germogliare e cre-
rato la nuova impresa educativa. scere il seme buttato dal santo sacerdote con la ripresa
a Carpi di una nuova stagione oratoriana.
Non si hanno in Diocesi di Carpi tradizioni
oratoriane che vengono da molto lontano.
Si ha notizia di un primo oratorio tenuto dai religio-
si Filippini nei primi anni del ‘900 a Carpi con il
benestare del Vescovo Mons. Andrea Righetti, che lo
volle dedicare a Cristo Re.
Don Luigi Benetti nella biografia di don Armando
Benatti parla della stessa iniziativa, precisando però
che fu promossa e diretta dai Padri Giuseppini.
Primo direttore di quell’oratorio fu un certo padre
Bianchi.
Per sopravvenute difficoltà non precisate, i religiosi
lasciarono l’istituzione che fu affidata alla cura di sa-
cerdoti secolari i quali condussero per anni l’attività
educativa precedentemente promossa.
Si ha ancora notizia di un circolo femminile opera-
io diretto da don Silvio Piovesani, seguito poi da don
Armando Benatti (omonimo ma non parente di don
Vincenzo), fondatore dell’Opera Realina (1922).
Don Armando
e l’Opera Realina
Con don Armando Benatti inizia a Carpi un’interes-
sante attività pastorale destinata ai ragazzi, con l’in-
tento primario di insegnare un mestiere e di avviare al Modello per la medaglia e per la targa in bronzo posta
lavoro tanti di essi, in tempi di disoccupazione e di sulla lapide di via Giuseppe Rocca a Carpi a ricordo
miseria in cui viveva la popolazione. di don Armando Benatti, fondatore dell’Opera Realina.
Scultura di Romano Pelloni

