Page 10 - don nino 70 ordinazione
P. 10
ma, soprattutto, sempre
affettuosamente at-
tenta alla crescita e
all’educazione dei nipoti.
Arrivò l’anno della
Cresima, che a quei
tempi, si amministrava
durante gli anni della
scuola primaria, e la
nonna, che era donna di
grande fede, proveniente
da una famiglia di
consolidate tradizioni
religiose, si adoperò per
insegnare le prime preghiere che ancora si recitavano in
lingua latina. Un esercizio che il nipotino considerava
faticoso e, a suo avviso, inutile. “Perché nonna, queste
parole strane…io non ci capisco proprio niente!”. “Non
preoccuparti bambino mio, il Signore capisce tutte le
lingue” rispondeva pazientemente la nonna, abituata
ormai alle domande e ai “perché” che ripetutamente
le venivano rivolti. Per questo motivo, in famiglia e
dagli amici, a causa della sua vivace curiosità, era stato
sopranominato “perché”. La Cresima non sembrò lasciare
il segno, se non il ricordo di una dolce ciambella che per
l’occasione veniva data in dono a tutti i cresimati.
Lasciò invece il segno la comparsa di un giovane educatore
di nome Casimiro, proveniente dalla parrocchia limitrofa.
Era stato invitato da don Paolo, il parroco, a seguire un
gruppo di ragazzi chiamati Aspiranti, che stavano bene
insieme (per giocare soprattutto) ma anche per ascoltare
le cose belle e divertenti che Casimiro sapeva raccontare.
La sua venuta era attesa, ogni sabato, ansiosamente come
un incontro di festa. Arrivava sempre in bicicletta, alle
8

