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Intervista a don Nino Levratti
IL SACERDOZIO?

UNA BELLEZZA

CHE NON FINISCE MAI

uanta strada ha percorso quel bambino di nome
Nino. Ha portato avanti il suo desiderio di diventare
Qprete e il 7 giugno 1945 è stato ordinato sacerdote.
Nel ricordino dell’ordinazione troviamo scritto questo pen-
siero: “Bontà di Dio che si degnò di chiamarmi in questo
triste momento della storia (1945), a compiere sulla terra la
sublime missione di pastore e di padre”.

Don Nino dopo 70 anni si può dire che il Signore
ha proprio visto giusto puntando su di te… Cosa ha
significato per te essere “Pastore e Padre”, stanno a
rappresentare fasi diverse del ministero oppure sono
dimensioni indissolubili?

E’ vero, quell’espressione è contenuta nel
pieghevole-ricordo della mia ordinazione e della prima
Santa Messa, con il quale annunciavo l’inizio della mia
missione di “Pastore e Padre”. “Pastore e Padre” erano, a
quel tempo, le parole tradizionali e classiche per indicare
il compito del prete-parroco, ufficialmente destinato
a una parrocchia, ad essere appunto per i suoi fedeli,
“Pastore e Padre”. Un giovane prete come me chiamato,
a pochi mesi dall’ordinazione sacerdotale, in una grande
parrocchia a svolgere il suo ministero senza un pratico
apprendimento, è facilmente destinato a fare scelte
sbagliate ed ingenue, con esperienze che mortificano

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