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Nella vita di oggi 181
Non si era accesa mai una scintilla. samente” le distanze dagli scout “maschi”… che sta-
Mi piaceva Gianni come nessun altro. Scoppiò il vano lì in città a meno di due km di distanza. Incre-
colpo di fulmine e l’assistente dovette ammettere che dibile!
la scelta sembrava ottima: “Sì, intelligente e buono”.
Era inverno, ma l’estate ci trovò assieme e, da al- Quando i tempi sono maturati, abbiamo formato
lora, per sempre. belle famiglie, siamo diventate mamme e i nostri figli
Siamo sposati da 31 anni e Gianni continua ad esser tutti all’oratorio a fare la stessa strada per imparare a
quello di sempre: intelligente e buono. vivere.
Galeotta l’uniforme, che ha accorciato le distanze e
dato vita a splendide storie d’amore.
A due chilometri dai maschi!
Al tempo di questi fatti conoscevo don Nino già da Tante famiglie
qualche anno. e una marea di bambini
Invidiavo in qualche modo mio fratello Nando, già
impegnato con la promessa scout. Iniziando dalla fine degli anni ’70 l’esperienza di
La mamma informatissima sul movimento e dispia- tanti di noi, educatori scout e in servizio in varie atti-
ciuta di non avere più l’età per farne parte, condivide- vità, è diventata esperienza di coppia e poi di genitori.
va le mie palesi aspirazioni e faceva la sua parte per- Dopo anni, Gianni ed io ci siamo ritrovati con tanti
ché il mio sogno si avverasse. dei ragazzi che avevamo avuto in Riparto e in Clan:
Ero decisa a fare la Guida (scautismo femminile). adesso erano genitori e cominciavano ad iscrivere i
Ne parlai con le altre ragazze, più o meno della mia propri figli nelle associazioni. Che gioia!
età e mi fu facile contagiarle, per la passione che Erano gli anni ’90 e all’oratorio nascevano nuove
portavo dentro. Nacque così un segreto, piccolo drap- iniziative. Tra queste l’idea, accompagnata da un de-
pello di aspiranti Guide. ciso impegno di Edo Patriarca, di dar vita ad un nuovo
A chi chiedere consiglio? A chi chiedere soprattutto centro giovanile, che rispondesse alle esigenze dei
aiuto per tentare l’ambita impresa? Timide ma ragazzi del nostro tempo.
speranzose ci presentammo all’assistente nel mitico Noi genitori siamo stati coinvolti nell’esame e nella
ufficio della direzione dell’oratorio. Lo ricordo bene, realizzazione del progetto.
esprimevamo il tipico nervosismo femminile accom- Fu poi un succedersi di incontri. E si andò forman-
pagnato dalle risatine dell’età. do, per vincoli di amicizia e per condivisione di valori,
Don Nino ci chiese: “Chi di voi fa parte dell’Azio- un gruppo sempre più numeroso di genitori disponibili
ne cattolica?”. Lo stimammo un “lasciapassare” e in- a vivere ed operare insieme. Proprio durante una me-
sieme alzammo le mani. Tutte . “Allora, sognatavelo. morabile cena comunitaria nacque la sigla che ormai
Toglietevelo dalla testa! Non si può disfare una asso- operativamente ci univa: Edengè (genitori dell’Orato-
ciazione per farne un’altra!” rio).
Non mancarono le difficoltà, ma il gruppo si rinfor-
Inoltre, c’era il problema dell’età. Eravamo mino- zò. Nel novembre del 1997 trascorremmo tre giorni in
renni, senza una responsabile adulta che ci potesse Valsugana nella casa di vacanza del Comune di Carpi.
accompagnare nell’iter educativo. Eravamo 83 con una marea di bimbi. L’intesa, la col-
Uscimmo dall’ufficio mogie mogie, amareggiate, laborazione, l’armonia, andarono al di là di ogni atte-
ma decise a resistere e a perseguire il nostro sogno. sa.
Anche per noi, in quel momento, il fascino dello Queste esperienze, non sempre facili, si sono ripe-
scautismo era irresistibile. tute spesso fino ad oggi, come prassi abituale sono
Ma il sogno si realizzò. divenute le piccole vacanze del 25 aprile a Milano
Due anni dopo, il 25 Aprile del 1965, nella parroc- Marittima, con partecipazioni vicine al centinaio di
chia di S.Bernardino, con il benestare della autorità persone.
ecclesiastica, facemmo la nostra Promessa. Non abbiamo disatteso anche l’aspetto culturale e
A condizione, però, che si mantenessero “scrupolo- formativo, curando incontri con relatori particolarmente

