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Nella vita di oggi 185
casa, un luogo per giocare, stare insieme ad amici veri,
ed anche un rifugio dalla solitudine e dai problemi
Avevamo tutto delle nostre famiglie.
Avevamo tutto dentro l’Eden.
all’Eden scuola di vita: tutti maschi – le femmine non c’erano
Come non ricordare quegli anni come autentica
L’oratorio scuola di vita proprio, non potevano esserci – che passavano insie-
e di impegno sociale me tante ore delle loro giornate in un grande spazio
del centro cittadino. Si giocava in molti casi senza la
di Alberto Allegretti guida dei grandi; ci si autogestiva e si stabilivano re-
gole quasi sempre rispettate da tutti. Dal calcio al ping
pong, dal cotecchio alle boccette: i più esperti inse-
gnavano ai più piccoli il gioco e se cambiava qualcosa
era frutto di decisioni comuni, non facili e scontate,
ma onorate da chi ne prendeva parte.
Poi sapevamo che qualcuno c’era sempre, nel suo
Ho passato moltissimi anni all’Oratorio, “l’Eden” ufficio o nella sua casa: don Nino. Punto di riferimen-
per tutti noi ragazzi. Ho cominciato alla fine degli to anche per chi non era solito andare a Messa o al
anni sessanta, avevo 7-8 anni. Ci si andava da soli, i catechismo, o agli scout. Presenza discreta, che non
nostri genitori non ci accompagnavano, né ci venivano interferiva, se non in casi estremi, sulle nostre inizia-
a prendere. Ci passavamo moltissime ore, soprattutto tive. A tutti noi dava sicurezza e, credo, anche alle
d’estate, ma anche in inverno si era soliti passare molti nostre famiglie.
pomeriggi al bar, che in quegli anni era gestito da Pur tra le nostre tante diversità, di carattere, d’intel-
Efrem e Neide, poi arrivò Ivano, avevano l’arduo ‘com- ligenza, di fisico ci si rispettava molto. Certo non tutti
pito’ di non farci sorpassare i limiti nel linguaggio e erano amici di tutti, si formavano naturali gruppetti,
nelle discussioni. Eravamo tutti ragazzini residenti nel ma non si escludeva. Ricordo tanti episodi di derisio-
centro storico, con famiglie molto diverse: alcune be- ne, soprannomi offensivi, grandi litigate, ma erano
nestanti, altre molto povere, tante con problemi. Co- vicende che in un qualche modo ci facevano crescere,
munque avevamo tutti genitori che lavoravano molto, ognuno di noi capiva che era importante farsi rispet-
e noi avevamo molto tempo per stare insieme senza tare e farsi accettare. Il timido doveva superare le
adulti. L’Oratorio era per molti di noi una seconda proprie incertezza, l’arrogante che prevaleva spesso
Alberto...
quando all’Eden aveva tutto!

