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I fatti e gli eventi                                                                                       91






                                                                           Una giornata

                                                                           nel Far West


                                                                          Oratorio cittadino 1971


                                                                                                    di Fulvio Ferrarini









                                                                      Un evento straordinario che lasciò il segno. Diffici-
                                                                   le da dimenticare. Una festa a tema, della durata di
                                                                   un’intera giornata, dove tutti i ragazzi partecipanti
                                                                   furono coinvolti in gare e giochi entusiasmanti,
                                                                   sfoderando tutta la loro spontaneità espressiva, la loro
                                                                   fantasia ed originalità.
                                                                      Una giornata nel Far  West, ricostruendo insieme
                                                                   l’ambiente e l’atmosfera degli uomini delle praterie, di
                                                                   cavalli e cavalieri, di cowboy e giubbe rosse.
                                                                      Fu una delle feste programmate nel corso dell’anno
                                                                   1971, che merita di essere raccontata.



                                                                      “Kossa liba niba van sambe, kossa liba niba van
                                                                   combe”


                                                                      “Kossa liba niba van sambe, kossa liba niba van
                                                                   combe ... Siamo Carovana di Dio, in cammino...”
                                                                   Risuona nelle orecchie questo canto cadenzato, che
                                                                   ritma i passi, lungo il cammino di avventurosi esplo-
                                                                   ratori verso mete lontane e misteriose ... e riappaiono
                                                                   le immagini accelerate di un 8mm che ha ripreso Ia
                                                                   fantastica corsa di una masnada di ragazzini in braghe
                                                                   corte.
                                                                      Riconosco quasi tutti i loro volti anche se per qual-
                                                                   cuno fatico ad abbinarli ai nomi.
                                                                      A complicare il tentativo d’identificazione concor-
                                                                   rono gli improvvisati costumi da pellirossa e cow boy,
                                                                   oltre ai colori di guerra, barbe e baffi posticci.
                                                                      Siamo agli albori degli anni ‘70 e ad uno sguardo
                                                                   distratto potrebbe apparire uno “spaghetti western” di
                                                                   Sergio Leone. Ma non scherziamo! Questo è un capo-
                                                                   lavoro di “neorealismo oratoriano” frutto dell’azione
                                                                   combinata di due inarrivabili artisti: Nino e Fulvio,
                                                                   rispettivamente Regista e Sceneggiatore dell’epopea
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