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I fatti e gli eventi                                                                                      143


          Momenti eccezionalmente
          significativi ed educativi


             Sono cose difficili da raccontare, bisogna viverle.
          Chi si fece più attento, confessò di essere andato in
          pellegrinaggio un po’ per curiosità o per fare una sol-
          lecitata straordinaria esperienza di servizio; ma poi,
          sorprendentemente, scoprì che lì bisognava andare a
          cercare “con gli occhi e con il cuore” Qualcuno  che
          si manifestava in modo inaspettato, nel volto dei pic-
          coli, degli ultimi, dei sofferenti: “Qualcuno” che dava
          un senso compiuto alla propria vita e al servizio per
          gli altri.

             Le prime esperienze di Lourdes, risalenti agli anni
          Settanta, furono in questo senso deludenti, come pos-
          sono essere deludenti ora, per chi il pellegrinaggio non
          lo ha pensato, programmato, compreso nel suo signi-
          ficato più vero.
             Si considerava una Buona Azione “in grande”, espri-
          mente una solidarietà straordinaria, a spingere
          carrozzelle, a ripiegare centinaia e centinaia di coper-
          te.
             Il tempo della preghiera sembrava per gli altri, quelli
          che non potevano lavorare o non avevano altro da
          fare.
             Veniva a mancare la ricerca dell’incontro personale
          con Dio.
             Ma si finì per capire che il tempo più prezioso era
          quello donato alla contemplazione, all’Eucaristia ado-
          rata, alle soste intime e struggenti davanti alla Grotta
          per chiedere a Maria il dono della pace interiore, del-
          l’affidamento al suo Figlio.



          Per donare la propria tenerezza
          e il proprio impegno


             Ogni anno c’è sempre qualcuno che continua ad
          andare pellegrino, ma con preparazione e con la con-
          sapevolezza di ciò che è primario.
             Per potenziare la propria fede e per donare, con
          semplicità ed umiltà ai fratelli, ogni fibra della propria
          tenerezza e del proprio impegno.
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