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                   23 gennaio 1997
                   Inaugurazione
                   del Circolo ANSPI
                   “In-Chiostro”



                   Presenti:
                   -  il presidente nazionale
                     ANSPI Mons. Pinna
                   -  l’on. Giancarlo Lombardi
                   -  Mons. Bassano Staffieri


                   Nella pagina a fianco:
                   altri momenti
                   dell’inaugurazione












                   Giovanile aveva un riferimento equivoco, ma fu scelto   stagione per la pastorale giovanile. La posizione stra-
                   per il tocco di originalità che conteneva.              tegica dei locali, l’assenza nel centro storico di un
                                                                           luogo di ritrovo aperto e accogliente per i giovani, ci
                     Fu inaugurato il 23 gennaio 1997, con la partecipa-   indusse a aprire questa avventura. Non senza qualche
                   zione di tutte le autorità cittadine. Presenti          opposizione: c’è chi riteneva più urgente la scelta per
                   Mons.Vescovo, il sindaco, l’onorevole Giancarlo         un impegno chiaro verso i poveri e gli emarginati.
                   Lombardi, ex ministro della Pubblica Istruzione ed ex   Andammo avanti convinti che questa fosse una buona
                   capo scout, Mons, Pinna, presidente nazionale           intuizione, che fosse “la normalità” della vita quoti-
                   dell’ANSPI (l’associazione alla quale il Circolo veni-  diana della gran parte dei ragazzi il luogo da incon-
                   va aggregato), il consiglio dell’ACEG e una buona       trare per una pastorale giovanile non residuale.
                   rappresentanza dei responsabili dei movimenti dell’ora-    Ci proponemmo obiettivi ambiziosi, forse troppo.
                   torio e delle famiglie, invitati per l’occasione.       Anzitutto la scelta dichiarata di fare animazione cri-
                                                                           stiana attraverso il tempo libero: in quegli anni questo
                     Edoardo Patriarca così sintetizza le linee ispiratrici  orientamento a molti sembrava una eresia, un perdere
                   del Centro Giovanile:                                   tempo rispetto alla via privilegiata dell’ascolto e della
                                                                           meditazione della Parola. Volevamo riprendere in for-
                     Ci vollero almeno due anni di discussione e di ap-    me nuove l’intuizione oratoriana di don Bosco: lin-
                   profondimenti all’interno della Fondazione per arri-    guaggi più vicini al mondo giovanile (musica, arte,
                   vare all’inaugurazione del centro giovanile In-chio-    computer,...), un luogo di accoglienza e di amicizia, di
                   stro. Fu un periodo intenso e fecondo animato da un     laboratorio intergenerazionale. La seconda scommes-
                   gruppo di giovani provenienti - quasi tutti - dallo     sa era di aprire a tutti i giovani, indistintamente, in un
                   scautismo cattolico carpigiano.                         contesto cittadino disattento - come oggi, ahimè - alle
                     Come ricorda don Nino, si erano liberati i locali     nuove generazioni, in una città povera di offerte e
                   occupati dalla scuola di formazione professionale, era-  invecchiata. E poi il tentativo di costruire una rete con
                   no stati ben ristrutturati e si doveva decidere sul loro  le altre realtà ecclesiali e non solo, per individuare
                   utilizzo. E così si apr il confronto, anche in diocesi, è  alcuni obiettivi condivisi, un approccio a quei tempi
                   maturò la convinzione che si potesse aprire una nuova   anticipatore: oggi il tema della rete è consolidato e
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