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La Guilloche e il Quinconce: Quinconce
La parola quinconce deriva dal latino quincunx,
due elementi principali del termine coniato per la fabbrica di una moneta di bronzo
pavimento cosmatesco emessa in Italia che valeva 5 once.
Da questo termine è poi derivata l’espressione
La guilloche “disposizione a quinconce” che indica la disposizione di
Il termine guilloche, sta ad indicare, nell’arte dei cinque unità, quattro laterali ed una centrale, nel modo
pavimenti cosmateschi, una successione di dischi di che viene raffigurato il numero 5 sulla faccia di un dado.
porfido collegati tra loro.
In senso “cosmatesco”, quindi, la guilloche dovrebbe solo Generalmente il quinconce cosmatesco è formato dai
indicare la ripetitività del disegno dei dischi di porfido quattro dischi laterali piccoli, intrecciati secondo le fasce
avviluppati nelle fasce circolari, nel modo dell’intreccio con annodatura bizantina, ed uno centrale più grande.
bizantino, senza avere, tuttavia, una stretta correlazione La reinterpretazione, quindi, da parte dei Cosmati del
con lo stile e la forma del disegno stesso. quinconce bizantino è alla base dei pavimenti musivi
Sarebbe forse più appropriato denominare le guilloche delle botteghe marmorarie romane.
come “fasce bizantine”, oppure ritrovare il relativo Perché i Cosmati lo usarono così insistentemente?
termine originale e tradurlo nel nostro linguaggio Il quinconce lo usarono ripetutamente perché era
moderno. Esempi di disegni molto simili alle guilloche fortemente simbolico.
cosmatesche si trovano già in epoca romana. Per Il simbolismo del quinconce trae origine dalla mistica
esempio in una villa della provincia romana di Acholla, matematica dei pitagorici. Questa figura evidente nel
in Tunisia, vi è un pavimento a mosaico che mostra ciò cuore della tetraktys, rendeva inequivocabile che il
che potrebbero considerarsi una sequenza di guilloche, numero cinque emanasse ordine ed equilibrio e
anche se non sono realizzate con dischi di porfido nel racchiudeva ancora molti altri concetti simbolici: Cristo
centro e sono fatte in un mosaico di tipo “opus tra i quattro Evangelisti, i cinque elementi platonici
alexandrinum”. terra, aria, acqua, fuoco e al centro la quintessenza, la
sostanza più segreta e occulta della creazione.
La serie interminabile di quinconce che si vedono nel
pavimento della cattedrale di Santa Maria in Anagni e
nella sua cripta di San Magno, ne sono una lampante
dimostrazione.
Quinconce comunicanti tra loro, o giustapposti, a
seconda della tradizione o dei piccoli cambiamenti voluti
da uno degli eredi della bottega di Lorenzo, costituisco
ormai una firma stilistica inequivocabile della loro arte.
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