Page 6 - Pavimenti cosmateschi _Neat
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RIFLESSIONI FINALI pubblica e spesso non è, ma una vera e propria
devozione per l'arte che essi rappresentavano e per il
significato che aveva il loro operato.
I Non solo un mestiere, quindi, ma una vera e propria
l pavimento cosmatesco della cattedrale di Anagni,
quello della basilica superiore e quello della
basilica inferiore, detta Cripta di San Magno,
rappresenta uno dei esempi più importanti nel missione per mezzo della quale doveva essere
preservato ed esaltato il significato religioso del
territorio del Basso Lazio di questa affascinante arte cammino del fedele nel tempio di Dio.
musiva.
Quest'arte, oggi completamente perduta, è ben
Intanto perché si è conservato abbastanza bene dal rappresentata nel monumento cosmatesco lasciatoci in
1224-1231 ad oggi, nonostante le turbolente vicende eredità dalla mano del primo e più importante maestro
storiche che hanno accompagnato la città di Anagni e romano e noi possiamo solo coglierne superficialmente
la cattedrale stessa; poi perché entrambi i pavimenti i reconditi principi, incapaci di decifrare un linguaggio
recano la prestigiosa firma del maestro Cosma I e fatto di geometrie, proporzioni, simboli e colori che in
insieme ai figli Iacopo e Luca, con la data, in quello una società come quella moderna, sempre più attenta
inferiore. solo ai beni di natura materiale, ha perduto ogni
significato mistico e spirituale.
È straordinario immaginare i maestri romani, chiamati
al loro compito di decoratori dal Vescovo Alberto, Scrive Diego Angeli nel 1912: “Essi amarono i bei
arrivare nella città papalina: le carrozze piene di raggi del sole e stesero sui pavimenti magnifici tappeti
strumenti per il taglio delle tessere marmoree, molte di porfido, di serpentino, di verde antico, di brecciato.
delle quali forse, già preparate nelle officine romane e Questi maestri trovarono nella luce del sole e nel sole
trasportate in Anagni, mentre altra buona parte del la materia della loro arte e tutto ciò era la bellezza
materiale ricavato dalle rovine romane di Villa Magna divina che doveva trovare posto nelle chiese del
e di altri siti archeologici vicini. Forse tre, forse quattro Signore.”
anni di lavoro per il solo pavimento della basilica
superiore. La cattedrale di Anagni, insieme con le altre opere
realizzate dai Cosmati in città, rappresenta la piccola
Il solo Cosma all'opera, sicuramente con aiutanti Roma cosmatesca del Patrimonium Sancti Petri.
manovali, con fogli di progetto già studiati che si La sede decentrata più importante della bottega
svolgono sulla superficie da colmare della basilica. Ai marmoraria romana di Cosma I e figli che inorgoglisce
lati delle navate, i numerosi cassettoni stracolmi di la nostra Ciociaria, invocando però, a ottocento anni di
minuscole tessere musive, tutte da assemblare come un distanza, la sensibilità di tutti verso una sempre più
puzzle, secondo un disegno che il maestro Cosma avrà attenta e richiesta cultura della preservazione, studio e
sicuramente, per dovere e per rispetto, discusso divulgazione dell'arte cosmatesca, come di tutto il
anticipatamente, per l'approvazione, con il vescovo patrimonio artistico e architettonico del nostro paese.
Alberto.
Sarebbe bello oggi, vedere con i propri occhi gli artisti
all'opera. In che modo iniziarono a sviluppare la
superficie pavimentale. Chi iniziava a tracciare i
contorni delle partizioni rettangolari, tenendo conto
delle misure delle cornici dei listelli di marmo bianco
che le doveva separare; chi forgiava le forme delle
tessere marmoree; chi dava disposizioni sul
livellamento delle superfici e via dicendo.
Sarebbe bello vedere oggi all'opera i maestri Cosmati,
ma possiamo solo immaginarli. Attraverso la bellezza
del loro lavoro, possiamo immaginare anche la loro
passione, la loro devozione sia per ciò che facevano sia
per l'istituzione religiosa per cui lo facevano.
Nel lavoro che ci hanno tramandato non si scorge solo
un rispetto del dovere di realizzare l'opera a "regola
d'arte", come dovrebbe essere oggi nell'edilizia
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