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Nel dono di un servizio 175
queste cose riusciamo a sentire, vuol dire che i nostri
ragazzi ci vogliono bene, perché sono diventati una
parte di noi stessi e doversene staccare ti fa “piangere
un po’”.
Una breve magnifica giornata
Alla stazione Termini, dove stavo telefonando alla
zia ho sentito improvviso l’annuncio di un treno in
partenza per Milano. Ho sentito un richiamo fortissi-
mo e fare il biglietto e salire sul treno sono una cosa
sola. Non mi controllavo più dalla gioia… avevo una
gran voglia di tornare a casa anche solo per qualche
ora… vedere la cappella, pregare, fermarmi un po’
all’oratorio… scambiare strette di mano, parole che
mi dessero rinnovata forza e coraggio. Ho passato una
giornata magnifica.
Ora sono ancora qui, fra le mura della caserma, a
rispondere all’eco del mio cuore. Ancora qui in un
ambiente saturo di trivialità e di bestemmie… un lin-
guaggio scandito con ritmo ossessivo e tu non puoi
farci niente.
Allora senti dentro il desiderio di Dio, impari ad
avere più fede, ad avere coraggio a pregare di più e
meglio. E ti fermi, come faccio tante volte, in un an-
golo del giardino, sotto le stelle, e il tuo cuore parla,
parla, parla… e sei contento poi di salire in camerata
dove i tuoi compagni ti invidiano l’entusiasmo e la
gioia di un giorno passato sotto la pioggia o a fare la
guardia.
Gian Carlo Forti, 1960
GIAN CARLO FORTI alla sera sono distrutto. Non c’è tempo neanche di
Pisa, 1960 pensare. Faccio fatica alla sera ad addormentarmi an-
che se sono stanco. Penso a casa, agli amici, ai nostri
“Il mio cuore regge bene” ragazzi. La cosa che mi meraviglia è che qui riesco a
pregare, a casa lo faccio raramente. Domenica il cap-
Sono passati parecchi giorni dalla mia partenza ma pellano ha celebrato la messa. Eravamo tutti inquadra-
solo ora mando mie notizie. Anche a casa non ho scritto. ti sotto il sole. Penso che qualcuno dei miei commilitoni
Mi sono limitato a fare una telefonata per dire che invece di ascoltare la messa abbia bestemmiato. Che
stavo bene, anche se con fatica cerco di adattarmi al- cosa contano le messe fate così! Mi piacerebbe parlar-
l’ambiente e alla disciplina militare. Ora mi sento un ne con il cappellano ma si vede solo per le cerimonie
numero. Qui si va sempre di corsa, ma il mio cuore ufficiali. Qui quasi tutti fanno i menefreghisti, ma io
regge bene le esercitazioni sono lunghe e molto dure, non riesco, cerco come scout di fare il mio dovere. Gli

