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Nel dono di un servizio 171
gioia di sentirsi in comunione con gli amici lontani…
Sensazioni bellissime, inesprimibili, che ti “tirano su”. CESARE REGISPANI
Messina, 1967
Il giuramento “Bisogna essere capaci di non scendere a com-
promessi”
Forse uno dei momenti più belli della vita militare.
Sono stato impressionato dalla serietà e dall’impegno Da tempo sentivo il desiderio di mandarle un saluto
coi quali noi tutti abbiamo affrontato “il giuramento”. dalla Sicilia, ma mi mancava il coraggio. Immagino
Per molti di noi il giuramento ha seguito la promessa che Claudio le abbia riferito della mia partenza da
vera e meditata di essere fedeli alla Patria, alle sue Carpi per il servizio militare. E’ strano ma anche lì mi
leggi, a chi ha responsabilità di governarle, al di là di è mancato il coraggio di presentarmi proprio a lei che
ogni retorica. tanta e importante parte ha avuto nella mia vita. Mi
La fedeltà e l’impegno per il proprio Paese è una sentivo rimproverato per una lunga assenza dall’orato-
cosa bella e nobile, ma anche in questa occasione ho rio. Mi scuso. Ora eccomi a Messina. Ma presto la
pensato che ci sono cose ancora più belle e più nobili. lascerò per essere congedato o in convalescenza a causa
Non dobbiamo dimenticare l’ordine dei valori che di un disturbo cardio-vascolare.
devono orientare la nostra vita. La sfarzosa, bella, Sono stato tre mesi assieme ad altri militari di trup-
suggestiva [cerimonia] del giuramento militare può pa ed ho avuto tempo di pensare, di meditare ed anche
restare un ricordo, non così il nostro giuramento a di pregare più di quanto non lo concedesse il lavoro a
Cristo che si deve ricordare e mantenere ogni giorno. Carpi.
In questo ambiente bisogna essere capaci di non
scendere a compromessi. Mi sono reso conto della
necessità di vivere costantemente in grazia e di dare
buon esempio. Siamo sempre osservati ed il nostro
modo di agire e di parlare può sorprendere e mettere
in crisi chi, forse senza colpa, ha fatto scelte diverse.
Io avrei tanto desiderato di restare qui anche per
aiutare questi miei amici che in fondo sono buoni ma
non sanno neanche lontanamente che cosa voglia dire
vivere un rapporto con Gesù.
Ringrazio il Signore di essere stato fortunato nella
mia infanzia e nella mia gioventù, per il dono della
fede, scoperta e vissuta con l’aiuto di tanti che mi
hanno voluto bene.
Non so che cosa sarei ora se non ci fosse stato per
me l’oratorio che ha dato un orientamento chiaro e
forte alla mia vita. Orientamento che continuo a per-
seguire con forza e con gioia.
Saluto Claudio, Azio e Alberto. Mi benedica.
Suo Cesare Regispani
Cesare Regispani

