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170 Nel dono di un servizio
AZIO SPAGGIARI
Bergamo, 1966
Nella caserma di Papa Roncalli
Mi trovo a Bergamo. Ho l’onore di dimorare nella
caserma che ospitò il fante Roncalli, poi il Rev. Roncalli
e infine Papa Giovanni. Questa caserma già vecchia ai
tempi del famoso fante, può immaginare in quale stato
si trova. Dalla caserma scuola di Ascoli a questa, il
passaggio è stato un po’ deludente, ma non posso
considerarmi sfortunato.
I sottufficiali godono qui di rispetto e considerazio-
ne.
Spero che lì in associazione le cose procedano bene.
Nella scappatella fatta giorni fa non ho potuto appren-
dere un gran che.
Il corso di esercizi fisici fatto a Baragalla sembrava
aver dato buoni frutti e molto entusiasmo. Ma si sa
come vanno le cose. Qualcuno ha ancora molti proble-
mi, ma speriamo bene per l’avvenire con l’aiuto del
Signore.
“Come i fagioli…!” Azio Spaggiari militare nel 1966 a Bergamo
Devo scusarmi se a volte mi lascio prendere dalla
malinconia. Non è sempre così. Noi giovani, un po’ dato l’occasione di offrire la mia testimonianza cristia-
tutti, siamo come i fagioli nella pentola… un po’ su e na, ma le assicuro che per ora si profila difficile.
un po’ giù. E quando siamo nel buio cerchiamo chi ci Nella mia compagnia ho avuto una grande soddi-
può dare conforto, chi può risollevarci e ridarci il sfazione. Il coraggio di manifestare i miei principi e le
sorriso. Ma il Signore è vicino, anche quando non lo mie scelte nel giro di pochi giorni ho ricevuto da molti
pensiamo. Mi ha tirato su anche la sua lettera dove mi rispetto e stima. Non lo dico per orgoglio personale.
dice che in associazione le cose stanno andando bene. Mai dobbiamo vergognarci di essere cristiani. Penso
Leggendo quanto mi scrive mi sembra di essere lì, di non fare altro che il mio dovere.
partecipe delle discussioni e soprattutto della preghie-
ra. Quando abbiamo desiderato una cappella all’orato-
rio! Ora è una realtà. E’ bello pregare insieme e sen- Un cappellano militare che fa “il prete”
tirsi uniti tutti nel Signore.
Ho saputo della inaugurazione della cappella al-
l’oratorio. Certamente è stato un momento forte e bello.
Mai vergognarci di essere cristiani Spero mi abbiate ricordato. Ho avuto anch’io una bella
soddisfazione qui ad Ascoli, la mia nuova destinazio-
Il pensiero di voi tutti, che ora mi siete fisicamente ne. Qui nella caserma c’è la cappella e un cappellano
lontani, mi sprona ogni giorno ad accettare la vita come militare che fa “il prete” più che il militare. Non dap-
una missione affidatami da Dio e mi aiuta a sopportare pertutto è così, dicono i nostri amici militari. Il cappel-
i sacrifici e gli ostacoli che non mancano mai. lano conversa spesso con noi, è simpatico e soprattutto
prega con noi. Vorrei avere la capacità di esprimere la
Devo sinceramente ringraziare il Signore di avermi gioia degli incontri con chi condivide le tue idee, la

