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                   AZIO SPAGGIARI
                   Bergamo, 1966


                     Nella caserma di Papa Roncalli


                     Mi trovo a Bergamo. Ho l’onore di dimorare nella
                   caserma che ospitò il fante Roncalli, poi il Rev. Roncalli
                   e infine Papa Giovanni. Questa caserma già vecchia ai
                   tempi del famoso fante, può immaginare in quale stato
                   si trova. Dalla caserma scuola di  Ascoli a questa, il
                   passaggio è stato un po’ deludente, ma non posso
                   considerarmi sfortunato.
                     I sottufficiali godono qui di rispetto e considerazio-
                   ne.
                     Spero che lì in associazione le cose procedano bene.
                   Nella scappatella fatta giorni fa non ho potuto appren-
                   dere un gran che.
                     Il corso di esercizi fisici fatto a Baragalla sembrava
                   aver dato buoni frutti e molto entusiasmo. Ma si sa
                   come vanno le cose. Qualcuno ha ancora molti proble-
                   mi, ma speriamo bene per l’avvenire con l’aiuto del
                   Signore.



                     “Come i fagioli…!”                                    Azio Spaggiari militare nel 1966 a Bergamo


                     Devo scusarmi se a volte mi lascio prendere dalla
                   malinconia. Non è sempre così. Noi giovani, un po’      dato l’occasione di offrire la mia testimonianza cristia-
                   tutti, siamo come i fagioli nella pentola… un po’ su e  na, ma le assicuro che per ora si profila difficile.
                   un po’ giù. E quando siamo nel buio cerchiamo chi ci       Nella mia compagnia ho avuto una grande soddi-
                   può dare conforto, chi può risollevarci e ridarci il    sfazione. Il coraggio di manifestare i miei principi e le
                   sorriso. Ma il Signore è vicino, anche quando non lo    mie scelte nel giro di pochi giorni ho ricevuto da molti
                   pensiamo. Mi ha tirato su anche la sua lettera dove mi  rispetto e stima. Non lo dico per orgoglio personale.
                   dice che in associazione le cose stanno andando bene.   Mai dobbiamo vergognarci di essere cristiani. Penso
                   Leggendo quanto mi scrive mi sembra di essere lì,       di non fare altro che il mio dovere.
                   partecipe delle discussioni e soprattutto della preghie-
                   ra. Quando abbiamo desiderato una cappella all’orato-
                   rio! Ora è una realtà. E’ bello pregare insieme e sen-     Un cappellano militare che fa “il prete”
                   tirsi uniti tutti nel Signore.
                                                                              Ho saputo della inaugurazione della cappella al-
                                                                           l’oratorio. Certamente è stato un momento forte e bello.
                     Mai vergognarci di essere cristiani                   Spero mi abbiate ricordato. Ho avuto anch’io una bella
                                                                           soddisfazione qui ad Ascoli, la mia nuova destinazio-
                     Il pensiero di voi tutti, che ora mi siete fisicamente  ne. Qui nella caserma c’è la cappella e un cappellano
                   lontani, mi sprona ogni giorno ad accettare la vita come  militare che fa “il prete” più che il militare. Non dap-
                   una missione affidatami da Dio e mi aiuta a sopportare  pertutto è così, dicono i nostri amici militari. Il cappel-
                   i sacrifici e gli ostacoli che non mancano mai.         lano conversa spesso con noi, è simpatico e soprattutto
                                                                           prega con noi. Vorrei avere la capacità di esprimere la
                     Devo sinceramente ringraziare il Signore di avermi    gioia degli incontri con chi condivide le tue idee, la
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