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Nella vita di oggi                                                                                        191


                                                                      Eden era il nome del cinema teatro dell’Oratorio
                                                                   cittadino. Dal locale, che era punto di riferimento  della
                    La mia bici:                                   città di Carpi, avevano preso il nome il campo sporti-
                                                                   vo dell’Oratorio, da sempre chiamato “Campo Eden”
                  protagonista!                                    e, in tempi recenti, anche l’Associazione dei genitori

                                                                   che all’Oratorio mandavano i loro figli: appunto
                Sulla strada della libertà                         “l’Eden-Gè”.


                                           di Roberto  Andreoli       Gli spazi lì disponibili per il gioco e tutta l’attività
                                                                   educativa divennero per molti anni la mia seconda casa.
                                                                   Dopo la scuola, ero nell’una o nell’altra. La mia bici-
                                                                   cletta conosceva la strada a memoria. Io abitavo nei
                                                                   pressi dello stadio e la bici era il mezzo che solitamen-
                                                                   te usavo per raggiungere l’Oratorio al centro della città.
                                                                   Un motorino sarebbe stato l’ideale, ma la mia mamma
             Per me non si è mai chiamato Oratorio ma: l’Eden.     aveva messo le cose in chiaro: “A diciotto anni sì, la
                                                                   macchina, ma il motorino mai!”. Sarebbe diversamen-
             “Ciao mamma, vado all’Eden” – “Sono all’Eden” –       te - diceva lei – morta di crepacuore. Non ne facemmo
          “Ci vediamo all’Eden”.                                   un dramma: né io né i miei fratelli e ci tenemmo tran-
                                                                   quillamente le nostre bici.
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