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62 Una missione da compiere
Questi elementi per dir così di sfondo, di cornice,
sono necessari per capire il mondo in cui l’oratorio si
è sviluppato.
Gli oratori, è noto, nascono nella realtà lombarda e
in quell’ambito divengono un luogo di riferimento
centrale, specie nelle realtà periferiche, di un ambito
urbano con cui hanno forti affinità ideologiche.
A Carpi questo dato non è presente: l’oratorio di
via S.Chiara nasce in un contesto che non si può de-
finire ostile ma certamente non affine all’orientamento
dominante in città. Non è un caso che sia potuto sor-
gere in centro storico, in quella realtà in cui era meno
marcato l’orientamento a sinistra della popolazione
residente.
Per molte famiglie, cattoliche e non, era il posto
ideale per accogliere i propri figli nella fase dell’ado-
lescenza, quella cioè della prima emancipazione dal-
l’ambiente domestico.
Non v’è dubbio che, negli anni ‘50 e ‘60 in cui gli
spazi parrocchiali erano molto esigui perché limitate
erano il numero di parrocchie, abbia dato una risposta
ai bisogni di una gioventù che si affacciava negli spazi
pubblici che non fossero quelli scolastici per quei lun-
gnative e strutturate nelle diverse realtà associative. ghissimi “pomeriggi che non passavano mai”, svol-
Coabitando felicemente. gendo nel contempo un ruolo di rassicurazione per
Io credo che la sua forza sia tutta racchiusa qui, in molti genitori che sentivano il bisogno per loro di luoghi
questa formula semplice ma figlia di intuizioni forti sicuri e culturalmente affini.
che è stata quella di offrire a tutti un luogo di svago Erano anni quelli in cui era impossibile sfuggire
ma anche, con delicatezza e garbo, una proposta di anche nei momenti più ludici e di evasione a un
fede e di impegno, senza mai prevaricazioni o forzature, condizionamento che veniva dall’appartenenza ideolo-
senza mai che si fosse costretti a scegliere, nel rispetto gica. La gamma dei frequentatori in quei primi decen-
delle esigenze e dei diversissimi processi di ni andava da ragazzi cattolicamente “tiepidi” ai figli
maturazione. delle famiglie religiosamente più orientate.
E il risultato è quello che hanno sperimentato tutti Da subito però per le caratteristiche di cui si è detto
quelli che lo hanno frequentato, quello di una felice sopra, avendo l’accoglienza e l’apertura a chiunque
convivenza fra esperienze umane e adolescenziali molto come elemento connotante, è divenuto anche uno dei
diverse che nel confronto si sono reciprocamente ar- luoghi principali del confronto fra culture e, per quegli
ricchite. anni, anche fra ceti sociali.
Non si apprezza mai abbastanza, noi crediamo,
Una struttura come quella oratoriana nella Carpi questo aspetto! Per quelle caratteristiche di spazio
dei primi anni Cinquanta si inseriva in un contesto aperto che si è detto, era il luogo ideale per i momenti
fortemente connotato in senso ideologico. di incontro e confronto fra mondi che allora erano
Se la realtà nazionale in quegli anni vedeva il con- culturalmente e socialmente molto distanti. Anche la
fronto fra una concezione, quella cattolica, dominante sola condivisione dei momenti di gioco, dei quattro
nel paese e una ideologia, quella comunista strutturata calci al pallone, fra ragazzi di estrazione sociale diver-
ma minoritaria, a Carpi quel rapporto era esattamente sa ha avuto un rilievo e un importanza enorme nella
ribaltato. costruzione della comunità di Carpi! All’oratorio riu-
Anzi la dimensione del consenso che il partito co- scivano a incontrarsi i figli di quei genitori che nor-
munista aveva in città era da primato nazionale. malmente si ignoravano o vivevano in mondi separati

