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58 Una missione da compiere
ANSPI: mo un vero e proprio laboratorio che per anni ebbe,
UNA REALTA’ ASSOCIATIVA tra l’altro, un’eco a livello nazionale. Imparai a cono-
IN CRESCITA scere di più l’Anspi, fui inviato ai convegni nazionali
a raccontare l’esperienza carpigiana e il nostro tenta-
tivo di far nascere un centro giovanile che uscisse
di Edoardo Patriarca dagli stereotipi della vecchia immagine di oratorio.
Erano buone intuizioni, alcune delle quali hanno an-
L’Anspi a Carpi era nata con don Nino, o per lo ticipato l’evoluzione di quel mondo oggi chiamato
meno così mi sembrava. Non ricordo quando sia ini- “terzo settore” o “non profit”.
ziata la sua avventura associativa, vero è che in que- Tentammo una serie di percorsi che ebbero, pur
gli anni avevo intuito che fosse vicino al gruppo di nelle inevitabili difficoltà, un buon riscontro anche in
preti fondatori che ruotavano attorno alla grande espe- Diocesi. Anzitutto la costruzione di un minimo di re-
rienza del cattolicesimo bresciano e che avevano dato lazioni tra i circoli presenti in zona, per dare un po’
vita all’Anspi. Una sigla per me sconosciuta, un acro- più di robustezza all’associazione e ai suoi organismi.
nimo che mi pareva fuori dal mondo: Associazione Al presidente che per statuto era il parroco affiancam-
Nazionale S.Paolo Italia, ma chi l’aveva immaginata mo il vicepresidente laico che di fatto aveva la respon-
una tale denominazione? Va da sé che crescendo e sabilità del circolo. Tentammo anche di coordinare
solo con la maturità si comprendono anche le felici alcune iniziative a livello di Zona nei periodi più ade-
intuizioni, e l’Anspi è una felice intuizione: dotare la guati per l’animazione dei ragazzi: il carnevale, le
comunità parrocchiale di uno strumento associativo feste di primavera, i campi gioco estivi. Ricordo le
che permettesse di dare all’esperienza soprattutto difficoltà di sempre: timore dei singoli circoli di per-
oratoriana una valenza civica. Una rete che avesse dere l’autonomia, perplessità delle associazioni gio-
una rilevanza propria nella formazione dei giovani e vanili a giocarsi e ad impegnarsi in un progetto
fosse riconosciuta non solo come luogo di educazione interassociativo. L’Anspi comunque cresceva nei suoi
alla fede ma pure alla cittadinanza attiva. Erano gli iscritti, era una delle realtà associative con il più alto
anni in cui - anche a livello nazionale - si parlava di numero di aderenti. Rafforzammo anche i servizi di
volontariato, di educazione alla politica, di leggi che consulenza, si nominarono i responsabili di settore,
valorizzassero le organizzazioni sociali. A Carpi aprim- tentammo il turismo giovanile con l’avventura di qual-
Convegni e corsi di formazione per educatori
1991 - Relatore Carlo Pedretti 1992 - Relatore Mario Pollo

