Page 17 - Cyberpunk Red Years
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NEVER FADE AWAY




              avvolgente. Era come un rasoio in equilibrio sul filo:   O PZIONI
              seimila persone portate al limite che salmodiavano
              e cantavano. Ai margini del parco, gli agenti dell’A-  Akira alzò lo sguardo dal monitor e annunciò: “È ini-
              rasaka erano di guardia, nervosi, con gli occhi fissi   ziata. Ordini, Toshiro-sama?” Toshiro pensò. Era stato
              sulla folla. Silverhand avanzò verso di loro e rimasero   un colpo da maestro quello di Silverhand: lanciargli
              interdetti: venti guardie contro un muro di persone,   contro un vero esercito di fan. Era in scacco: l’Arasaka
              guidate da un uomo che le dominava con la voce. Un   non poteva falciare impunemente la folla, ma c’erano
              fucile d’assalto venne puntato e la folla, come un cane   altre opzioni. Si girò verso Akira: “Manda squadre
              rabbioso, si accorse del piccolo esercito schierato.   agli ascensori. Guardie in cima e in fondo alle scale.
              La scena era allestita, le guardie distratte e, sul tetto,   Uccidete chiunque entri nelle cabine.” Si volse verso
              Santiago prese la mira...                       Alt, comatosa: “Abbiamo il programma, se non c’è il
               Poi tutto andò storto. Una delle guardie senza volto   corpo non ci sono prove.”
              perse il controllo. Spari intermittenti fendettero l’aria.   Apparentemente ignara, Alt si permise un piccolo
              Johnny era già sparito, svanito nella folla che, urlando   sorriso. Come se lui ne sapesse qualcosa.
              come un animale ferito, si gettò in avanti, infrangen-
              dosi come un’onda contro corpi corazzati, porte                    • • •
              d’ingresso, veicoli ammassati e fucili. Urla. Scoppi.   Le porte degli ascensori si aprirono al decimo,
              Le guardie fatte a pezzi con zanne vampiriche e   diciottesimo e quinto piano. Le squadre al decimo e
              digitolame in un lampo stroboscopico. Il rumore di   diciottesimo spararono una grandine di piombo all’in-
              colpi del Fucile Lungo da Nomade di Santiago, alto   terno, ma le cabine erano vuote. Il gruppo al quinto
              sopra la mischia, che sopprimeva metodicamente le   venne avvertito e aprì con più attenzione. Vuoto. “È
              guardie. Le porte dell’ingresso esplosero sotto l’urto   un trucco!” urlò il caposquadra. “Alle scale!”
              di seimila persone.
                                                                Johnny e Thompson, con il fiato corto, raggiunsero
               Rogue era già dentro mentre Santiago eliminava   il pianerottolo del sesto piano, aprirono le porte
              due guardie alla porta principale. Si buttò a terra e   tagliafuoco e controllarono il corridoio. Sentirono
              rotolò. Una bomba accecante gettata oltre il bancone   altre porte aprirsi mentre le squadre convergevano.
              della sicurezza fece saltare le ottiche della squadra ai   Corsero agli ascensori. Forzate le porte, videro il
              monitor e una granata a frammentazione la seguì un   tetto della cabina al quinto piano e ci saltarono
              attimo dopo. L’assordante esplosione si disperse nel   sopra. Thompson azionò il motore e partirono verso
              boato della folla. Thompson era dietro di lei, impianto   l’alto.
              video e FN-RAL spianato con cui spazzava via tutto   Rogue sentiva passi affrettati dietro di sé. Si fermò
              ciò che incontrava. Entrambi indossavano giubbotti
              corazzati con i colori degli Iron Sights, una nota gang   al settimo piano e sparò una breve raffica giù per le
                                                              scale. Quanto tempo mi serve? pensò. Basandosi sul
              di booster legata all’Arasaka.
                                                              respiro e i passi pesanti, regolò il timer a sei secondi
               Rogue superò l’angolo verso gli ascensori, pochi   e rotolò fuori dalla porta tagliafuoco. Era a metà del
              secondi prima della folla. Rapidamente aprì ogni   corridoio quando la prima carica detonò, distrug-
              cabina, spruzzando vernice sulle telecamere e   gendo le scale e seppellendo le squadre. Bloccando
              pigiando un bottone prima di saltare fuori. Sul soffitto   le porte aperte con la sua arma saltò sulla cabina
              dell’ultima piazzò una carica cava con un ricetrasmet-  in risalita.
              titore, che spedì al ventiduesimo piano: gli uffici dei            • • •
              dirigenti. Poi la folla la inghiottì.
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               Thompson la aspettava vicino alle scale. Un attimo   Alt poteva vagamente sentire le mani di Akira che
              dopo apparve anche Johnny con un giubbotto      la immobilizzavano contro la seduta. Lottò mentre
              dell’Arasaka che aveva strappato al cadavere di una   i tecnici staccavano i suoi spinotti e le serravano i
              guardia. La targhetta diceva Harada.            polsi. “Il programma funziona?” chiese Toshiro. Il suo
                                                              Netrunner annuì. Prigioniera inerme dell’interfaccia,




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