Page 14 - Cyberpunk Red Years
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NEVER FADE AWAY




                   “Grazie.” La bevanda fredda le smorzò il fuoco   è nell’edificio principale dell’Arasaka. O quello, o
                 martellante che aveva in testa.                  Tokyo. E non siamo un problema abbastanza grosso
                   “Prego. È il minimo che posso fare per una promet-  da giustificare un volo fino in Giappone.”
                 tente nuova impiegata.”                            “Ah, molte grazie.”
                   Bingo! pensò. Erano reclutatori Corporativi. Ottimo.   “Questo significa che dobbiamo farci strada negli
                 Perfetto. Sapeva cosa fare. Bastava imparare le   uffici della compagnia di sicurezza più ferocemente
                 regole, giocare e mettersi al lavoro. Tra una setti-  paranoica dell’universo,” valutò Santiago. “Amico, ti
                 mana sarebbe stato come timbrare il cartellino all’ITS.   scegli dei bei posti dove perdere le tue donne.”
                 “Quindi…” disse prudente. “Che tipo di lavoro avete
                 in mente per la vostra nuova… ehm… impiegata?”     “Tappati la bocca,” intervenne Rogue “Ecco il piano.”

                   Toshiro si sporse in avanti, poggiando il bicchiere.   A MUSICA DELL’INTERFACCIA
                 “Dunque, Ms. Cunningham,” sorrise. “Vorrei che   L
                 mi dicesse tutto sul programma che chiamate...
                 Soulkiller.”                                     Tuffatasi nella Rete, Alt tesseva magie.
                   Il sangue di Alt si gelò come un urlo soffocato.  L’avevano collegata al mainframe dell’Arasaka,
                                                                  dandole spazio di manovra, ma tre Netrunner
                 R   ADUNO DI CELEBRITÀ                           della compagnia controllavano ogni sua mossa. Il
                                                                  suo corpo giaceva in coma su un divano di design,
                                                                  collegato via cavo a un cybermodem. Stava smon-
                 Johnny, Santiago, Thompson e Rogue erano appol-  tando subroutine, demolendo compilatori, mettendosi
                 laiati a sessanta metri d’altezza, in cima a una scala
                 antincendio arrugginita. Dalla loro posizione rial-  comoda nella CPU e ricreando, da appunti e ricordi,
                                                                  Soulkiller, il divoratore di menti.
                 zata sopra il muro di mattoni anneriti del vecchio
                 MarLux Hotel potevano vedere per dieci isolati in   Soulkiller era un programma stazionario, bloccato
                 tutte le direzioni.                              in una partizione dell’architettura di sistema. La sfida
                                                                  di Toshiro era renderlo mobile, capace di navigare
                   Gli occhi di Rogue passarono all’infrarosso,
                 cercando AV e gyro, Johnny sorvegliava la        autonomamente nella Rete.
                 strada, Thompson il traffico radio. Santiago disse:   Era un problema complesso: dati di navigazione e
                 “Irrompiamo.” Erano passate due ore dalla sparatoria.  subroutine decisionali occupano molta memoria. Per
                                                                  questo i programmi liberi erano tanto limitati. Soulkiller
                   “Andata,” replicò Rogue. “Ma ASAP.”
                                                                  richiedeva un sacco di megabyte e renderlo mobile
                   Santiago sorrise: “Hai un buon motivo?”        avrebbe richiesto più capacità di quanta ne avesse
                                                                  un normale computer. Professionalmente, il problema
                   “Mi fa sempre incazzare quando mi sparano
                 addosso,” rispose sorridendo di rimando. “Inoltre,   la eccitava, anche se umanamente era ripugnante.
                 immagino che staranno passando al setaccio la      Dio, la conoscevano così bene.
                 Strada per trovarci. Si aspettano che proviamo a
                                                                    Soulkiller era nato come una matrice per per-
                 seminarli e manderanno i migliori. Intanto, le riserve   sonalità artificiali. Ne aveva studiato il concetto e
                 sorvegliano gli uffici.”
                                                                  sviluppato i parametri di contenimento. Era rimasta
                   “Perché credi che la tengano negli uffici dell’A-  affascinata e intimorita dallo scoprire che la stessa
                 rasaka?” chiese Johnny. La Mano era in standby,   matrice poteva contenere menti viventi trasferibili da
                 runnando una diagnostica di routine. I servomotori   corpo a computer, e viceversa. Era l’immortalità.
                 scattavano vibranti e le dita d’argento si piega-  L’ITS glielo aveva strappato e ne aveva fatto un
                 vano in autonomia. Thompson rispose: “Ha senso.
                 L’unico mainframe capace di far girare Soulkiller   killer e lei non aveva saputo come fermarla.





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