Page 13 - Cyberpunk Red Years
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NEVER FADE AWAY




              caduti. Thompson imbracciò il FN-RAL con studiata   teneva la S&W stretta al corpo, aveva i nervi tesi per
              nonchalance, puntandolo verso i due sopravvissuti a   l’effetto dell’acceleratore di riflessi e correva come
              terra. “Presi,” commentò.                       se avesse della speed in corpo. I vicoli passavano in
                                                              un lampo e lui cercava di compensare la percezione
               Johnny si gettò al suolo. Pistola alta, scandagliando   del tempo. Rogue era la retroguardia e poteva sen-
              gli angoli. Gli avventori tenevano le mani lontane dalle   tirla respirare dietro di lui. “Mi spiace, Rache,” disse
              armi, tutti calmi. Per terra, il Solitario sventrato gemeva.   all’ombra ansimante.
              Schiena contro schiena i quattro uscirono dal bar.
                                                                “Non chiamarmi così,” rispose lei piatta, “Mai più.”
             F   UGGITIVI                                       “Ok,” commentò infine, “Giusto.”


                                                                Lei smise di correre: “Perché Johnny? Perché ora?
              “Ci hanno taggato per bene,” ansimò Rogue mentre   Non potevi cercare qualcun altro?” Lo sentì rallentare
              raggiungevano il marciapiede.                   di fronte a sé: “Mi serve il meglio. E tu sei ancora il
               “Devono aver tracciato la mia Trauma Card,” grugnì   meglio, Rogue.”
              Thompson. “Immagino vogliano finire il lavoro. Certo   Il meglio. Che tu sia dannato.
              che conosci della bella gente, Rocker.”
              vedere l’ombra di un AV-4 senza contrassegni  A      lt
               Raggiunsero la Porsche appena in tempo per

              passarvi sopra. Spazzatura, olio e acqua sporca   Si svegliò con la bocca piena d’ovatta. Era abba-
              esplosero vaporizzandosi, mentre lo scarico dei jet   stanza furba da tenere gli occhi chiusi e sopprimere
              colpiva il selciato. Rogue era già a terra, puntando   il bisogno di gridare. Ai booster piace quando urli.
              la .44 verso l’abitacolo. Sopra di lei, la Minami 10   Piace loro così tanto che ti fanno urlare ancora e
              di Santiago ruggiva, assordandola a intermittenza.   ancora.
              Vide il pallino rosso del suo puntatore laser centrare
              la fronte del pilota e la minigun dell’AV ruotare verso   In silenzio, Alt attivò i comandi per amplificare
              di loro. Non poteva farcela. L’abitacolo doveva   i sensi al massimo. Fu lieta di essere ancora vestita
              essere blindato. Non aveva neppure il tempo di   e relativamente illesa. Non proprio da booster, ma
              vedersi scorrere la vita davanti agli occhi.    non si sarebbe lamentata. Potenziò l’udito, cogliendo
                                                              respiri, il suono di ghiaccio nei bicchieri, e terminali di
               Poi  qualcosa  colpì  l’AV-4  e  il  suo  punta-  computer. Decisamente non booster. Corse un rischio:
              tore laser venne eclissato da un tremendo       aprì gli occhi e sputò il bavaglio.
              WHHHHHOOOOMMMMPPP! La cabina, anzi
              l’intera metà anteriore del veicolo, esplose in uno   Un asiatico magro la stava osservando. Indossava
              spaventoso inferno al rallentatore. L’odore rancido   un completo elegante su misura e aveva in mano un
              di metallo caldo, plastica fusa e carne bruciata colpì   bicchiere di autentico Scotch, che le offrì. “Benvenuta,
              Rogue, mentre l’AV si piegava da un lato e impattava   Ms. Cunningham,” disse, con la bocca sorridente ma
              come un ubriaco sulla strada. Una palla di fuoco   gli occhi gelidi. “Sono Toshiro.” Fece un gesto verso
              squarciò la notte. “Adoro i lanciagranate” sorrise   un altro uomo, un colosso seduto al bar: “Lui è Akira.”
              Thompson abbassando il FN-RAL fumante.            Lentamente, Alt si sedette. I sensi potenziati le forni-

               “Dobbiamo andarcene!” sibilò Johnny da dietro   vano altre informazioni. Il peso rassicurante dell’au-
              un’auto parcheggiata. Rogue lo fissò negli occhi   tomatica di plastica non c’era, ma aveva ancora il
              pallidi, scorgendovi ancora il debole luccichio del   cyberbraccio. “Posso averne un bicchiere?” chiese
              mirino cyberottico. “Giusto,” rispose, già in piedi e   indicando quello di Toshiro. “Certo.” Fece un cenno
              pronta. Sentiva il respiro grattarle la gola mentre   ad Akira e il colosso, ubbidiente, iniziò a preparare il
              correvano tra le ombre.                         drink. Alt fu sorpresa dalla grazia nei gesti dell’uomo.
                                                              Si muoveva come un atleta, non come un killer pro-
               Santiago prese il comando: conosceva tutti i   fessionista. Akira le portò il drink e lei non pensò
              migliori rifugi nella zona. Thompson lo seguiva,   minimamente di provare a scappare.
              puntando il grosso FN-RAL come una torcia. Johnny



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