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Una missione da compiere                                                                                   47


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                                                                      Egli fu coinvolto totalmente nella storia di quel
              Don Sergio Galli                                     piccolo oratorio di via Giuseppe Rocca. Lo si vede
                                                                   ritratto in tutte le foto che ne documentarono la storia.
                Un ”prete da corsa”                                   Anche se ancora ragazzo, intuì la vita faticosa del-

                                                                   l’Opera Realina e ne condivise le sofferenze del falli-
                                                                   mento. Ma l’immagine dell’impegno del suo fondato-
                                                                   re che non conosceva riposo, la sua preziosa fede,
                                                                   lasciarono un segno profondo nel suo animo che andrà
                                                                   ad ispirare il suo futuro servizio pastorale. Zelo appas-
                                                                   sionato, talvolta incauto e frettoloso, ma sempre ispi-
             Don Sergio Galli è diventato sacerdote il 13 giugno   rato da motivazioni profonde ed apostoliche.
          1947. La sua vocazione era maturata nell’Opera Realina      Al mondo operaio sembrava dare le sue preferenze.
          fondata da don Armando Benatti, suo educatore e padre    Consumava alla mensa i pasti con i lavoratori. Dotato
          spirituale.                                              di cordialità accattivante, gli era possibile svolgere il
             Egli non può non aver assimilato uno stile di vita,   suo ministero superando non poche difficoltà. I suoi
          l’atmosfera di un ambiente, una vita oratoriana con      consigli erano accolti perché sempre improntati alla
          tante sfaccettature quale era quella proposta dall’esem-  sincerità e alla concretezza.
          plare fondatore don Armando. La stessa attenzione per       Si dice anche che avesse le “mani bucate” per aiu-
          i poveri, i disoccupati, per la scuola di arti e mestieri,  tare chi era in difficoltà… anche se qualcuno abusò
          influirono certamente nello stile e nelle scelte che     della sua generosità.


          Don Sergio, primo direttore dell’Oratorio cittadino, con i suoi giovani collaboratori.
          Riconoscibili da sinistra: Romano Rebecchi, Giovanni Battini, Romano Pettenati, Adelino Melegari.
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