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Una missione da compiere                                                                                   51


















































          Catechismo anno 1956. Premiazione: medaglie d’oro alle classi elementari e medie.
          In alto da sinistra i catechisti: don Nino, Ilario Balestrazzi, G.Paolo Ropa, G. Carlo Lugli, G. Pio Caleffi, Azzo Cucconi


             Gli incontri di catechismo in Seminario furono un’in-  in cerca di qualche medicinale. Il gioco “birichino”
          teressante positiva esperienza da raccontare. Mi intrat-  era fatto, e le interrogazioni rimandate al giorno dopo!
          tenevo ogni settimana con i seminaristi, liceali o stu-     Questo non succedeva negli incontri di catechetica.
          denti di teologia in servizio come catechisti all’Orato-  Il docente (chiamiamolo così!) era troppo giovane e
          rio. Potevo sedermi così, un po’ divertito, sulla catte-  scaltro. C’era molto interesse per le cose da trattare:
          dra che fu dei miei docenti dieci anni prima. L’aula     più di carattere pratico che teorico. Soprattutto interes-
          era la stessa, con vecchi banchi a gradinata piuttosto   sava la metodologia, interessavano i problemi pastora-
          malandati. Lì avevano tenuto lezioni di storia della     li in genere, con particolare riferimento ai movimenti
          Chiesa anche i Vescovi Mons. Carlo De Ferrari e Mons.    e alle associazioni giovanili.
          Vigilio Dalla Zuanna; Mons. Sabbadini, vicario gene-        Memorabili gli interventi del chierico Carlo
          rale noto per le barzellette “mai sentite” che gli stu-  Bulgarelli, già maestro delle scuole elementari, aspi-
          denti gli facevano raccontare a giorni alterni, con la   rante al sacerdozio, schierato decisamente per l’Azio-
          risata d’obbligo finale. E il Canonico Prandini, inse-   ne Cattolica dalla quale proveniva e critico per il
          gnante di diritto ecclesiale: un’altra figura singolare,  movimento scout che considerava di serie B e di
          coltissimo, era “morbosamente” preoccupato per la sua    matrice protestante.
          salute un po’ precaria. Bastava poco per metterlo in        Logicamente il tempo disponibile – un’ora, poco
          allarme, soprattutto quando si apprestava ad interroga-  più – era preferibilmente destinato, come si è detto, a
          re… Interveniva qualcuno: “Come sta professore? Ma       problemi pratici: come interessare i ragazzi e catturare
          come è pallido! Si sente male?”. Lui si passava una      la loro attenzione, come frenarne l’irrequietezza, quali
          mano sulla fronte e spaventatissimo correva in camera    provvedimenti da prendere nei casi “disperati”.
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