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48 Una missione da compiere
Bisogna ricordare l’inizio del suo ministero sacer- Una corsa “dissacrante”?
dotale in Cattedrale. Erano tempi d’oro, allora, per la
disponibilità di tanti sacerdoti. In Duomo con don Una notte don Sergio, che di giorno non aveva mai
Sergio erano vicari cooperatori don Vilmo Forghieri e tempo per la ricreazione e il riposo, abituato com’era
don Giordano Rossetti. Nel 1954, chiamato dal vesco- ad andare sempre “di corsa” per i mille impegni che
vo mons.Prati da Mirandola a Carpi, fui accolto come assillavano la sua giornata, organizzò coi suoi colleghi
ospite dal parroco della Cattedrale mons.Pio Tarabini sacerdoti una corsa in bicicletta, a luci spente, per le
e mi resi disponibile a collaborare con gli altri due navate della Cattedrale.
confratelli nell’attività pastorale, in attesa di un servi- Un’impresa un po’ dissacrante, ma don Sergio per
zio definitivo. giustificarsi affermava che “si giocava in casa” e che
il Signore avrebbe chiuso un occhio.
E’ di quegli anni un divertente aneddoto che poteva L’occhio non lo chiusero le pie donne della prima
diventare oggetto di scandalo per le “persone deboli”. messa (che si celebrava in Duomo alle 6 del mattino)
le quali, incuriosite, si interrogavano l’un l’altra sui
segni di ruote di biciclette ben visibili sul pavimento
della chiesa. Non ci fu risposta. Se avessero conosciu-
to la verità dei fatti ne sarebbe andata di mezzo la loro
fede.
L’impresa per anni restò un mistero gelosamente
custodito dai giovani preti piuttosto irrequieti e
scanzonati.
Ma l’impresa più bella, e non per gioco, per la
sensibilità maturata nell’Opera Realina, fu la ripresa
dell’Oratorio cittadino “dopo 14 anni dalla sua chiusu-
ra”, così ha scritto lui. L’iniziativa pastorale che anco-
ra ha seguito.
Erano venuti maturi i tempi. Si erano create le con-
dizioni favorevoli con la disponibilità di spazi che
quattordici anni prima sarebbero sembrati un sogno.
Don Sergio nel libro dei verbali scrisse “per la gene-
rosità della signora Sartoretti”.
E non accenna (non si sa perché) all’opera educativa
intrapresa così felicemente da don Vincenzo Benatti e
ai grandi spazi che per la sua iniziativa e il suo impe-
gno si stavano gradualmente ristrutturando.
Avuto il benestare del Vescovo Mons. Dalla Zuanna
e quello della Fondazione ACEG, l’oratorio iniziò uf-
ficialmente la sua attività domenica 2 marzo 1952 con
una Messa solenne celebrata in S.Ignazio con la par-
tecipazione di oltre trecento ragazzi provenienti da tutta
la città.
Don Sergio ispiratore e fondatore della nuova isti-
tuzione nata nell’ambito delle attività promosse
dall’ACEG rivestirà l’incarico di direttore fino all’ot-
tobre 1953.
Particolare della Cattedrale, dove don Sergio
ha svolto i primi anni di ministero pastorale.

