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aperte anche alla cittadinanza, come teatro e cineforum.
E sempre per il trionfo della bellezza, nella quale
facilmente allignano i valori dello spirito. Sono stato
spesso, benevolmente, accusato di essere ammalato di
estetismo, troppo esigente e cavilloso. Se fosse così non
avrei operato per il Signore ma per me stesso. Ho cercato
di essere deciso nel proporre “la fedeltà evangelica alle
piccole cose, per riuscire in quelle grandi”. Convinto
anche che la pastorale va incarnata, che bisogna essere
attenti all’uomo e alle sue esigenze per preparare il terreno
all’azione di Dio. Non si dipinge una parete che non
esiste. Sono consapevole che l’annuncio evangelico può
avere stili e metodologie diversi, nel rispetto dei tempi,
dei luoghi e delle culture e soprattutto del dono speciale
dello Spirito a chi svolge la missione profetica. Considero
le mie scelte e la mia testimonianza un umile tentativo
di ricerca fatto con l’aiuto di Dio, per percorrere nuove
strade e raggiungere traguardi nel cammino della fede.
Mi sento povero di consigli da offrire a i genitori e agli
educatori. Le problematiche educative si fanno sempre
più assillanti e complesse. Tutti parlano di emergenza
educativa. I mezzi di comunicazione fanno la loro parte (la
più consistente) per distruggere la rete dei valori che hanno
accompagnato la crescita di tante generazioni. I tentativi
per salvaguardarli si fanno faticosi. Indispensabili sono
il dialogo e l’informazione corretta. La libertà custodita
ed illuminata. E la testimonianza come valore primario.
“Exempla trahunt”. Un motto che non morirà mai.
a cura di Luigi Lamma
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