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164 Nel dono di un servizio
Proprio là incontrai il primo ragazzo adolescente Come operatore cinematografico era apprezzato
pronto ad offrire senza indugio la sua collaborazione, anche da tecnici professionisti, per la sicurezza che
con aria disinvolta a con un cipiglio quasi autoritario. sapeva garantire per il funzionamento dei mezzi di
proiezione.
“Qui c’è da fare questo e quest’altro… non bisogna
arrendersi… riapriamo le iscrizioni con consegna del- Tutto questo Romano lo faceva nel tempo libero.
le medaglie numerate di riconoscimento… i ragazzi Meccanico per professione fino all’età pensionabile,
verranno, anche troppi…” fu dipendente della Magneti Marelli, apprezzato per la
serietà del suo impegno, per la sua innata laboriosità
Queste furono, pressappoco, le prime parole che e per la collaborazione che spontaneamente offriva ai
Romano mi rivolse al suo primo impatto con il servi- compagni di lavoro, al di là di ogni scelta politica.
zio che gli veniva affidato. A un tale collaboratore è difficile esprimere gratitu-
Da quel giorno ininterrottamente e per quasi mezzo dine. A tanti, anche per prestazioni “meno significati-
secolo, egli mi fu vicino come uno dei più fedeli, di- ve”, si offrono onorificenze, cavalierati e commende.
sponibili e capaci collaboratori. Accanto al suo nome, questi titoli abusati sembre-
rebbero una stonatura.
E’ difficile scrivere di lui. La sua vita e il suo ope-
rare non sono stati segnati da fatti o da eventi esaltan- Romano, probabilmente, non si aspetta neanche di
ti. E’ sempre stato di poche parole. Sapeva vivere, essere ringraziato, come fanno tutti coloro che agisco-
agire senza ostentazione e con competenza in molti no con rettitudine, consapevoli che nel servizio al Si-
settori di carattere tecnico, da rispondere ad ogni atte- gnore e ai fratelli sta la più bella realizzazione della
sa. Preciso, quasi meticoloso, sapeva affrontare i pro- propria vita, la gratificazione più ambita.
blemi, ostinatamente, fino alla loro soluzione.
Romano nella
cabina di
proiezione
dell’Eden

