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Claudio Annovi e Romano Rebecchi
sulle cime dell’Adamello
Don Sergio Galli aveva profuso, nel tentativo di
aprire l’oratorio, tutta la sua passione sacerdotale, il
Romano suo zelo e la sua proverbiale tenacia.
L’organizzazione accusò presto carenza di persone
Un’innata laboriosità preparate e competenti per affrontare le problematiche
educative. A questa difficoltà si aggiunsero quelle eco-
nomiche, per i pochi mezzi finanziari disponibili.
Il Vescovo, come si è detto, affidò a me, che venivo
da un primo appassionato servizio fra i giovani a
Quando Mons. Prati, eletto da poco a Vescovo della Mirandola, il tentativo di riprendere l’iniziativa.
diocesi di Carpi, decise di trasferire don Nino da
Mirandola a Carpi, sembrava definitivamente conclu- Quando, un po’ sconvolto per aver dovuto inter-
so il tentativo di aprire un’esperienza oratoriana citta- rompere bruscamente un’esperienza pastorale che sem-
dina, nell’ambito delle strutture della fondazione ACEG. brava dare buoni frutti, misi i piedi nei cortili e locali
La fondazione era sorta qualche anno prima per dell’ACEG destinati all’oratorio, trovai il deserto. E a
l’intraprendenza di don Vincenzo Benatti, che già si far buona guardia, due grossi cani (pastori tedeschi)
era fatto promotore di grandi iniziative pastorali a li- non molto disponibili all’accoglienza.
vello cittadino e di una scuola professionale nel setto- Il locale destinato a Direzione dell’oratorio era si-
re della meccanica con oltre 500 allievi. tuato nell’ala nord del palazzo sede della scuola di
addestramento e prospiciente il campo Eden.

