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166 Nel dono di un servizio
Racconta Ivano che fu sorpreso dalla mia accoglien- Aveva un grande cuore. Gli piaceva più dare che
za cortese. A me non interessava la scelta politica, ma ricevere. Si commuoveva per ogni gesto d’attenzione,
una persona seria, impegnata, rispettosa della vita che immancabilmente ricambiava.
oratoriana.
Fu assunto in prova con patti semplici basati sulla Finì per rinunciare anche alla tessera del partito,
fiducia reciproca e con il versamento dei contributi dicendo ai suoi compagni: “Non mi avete aiutato mai…
che gli avrebbero maturato il diritto alla pensione. quando ho avuto bisogno mi sono rivolto ai preti…
che mi hanno aiutato sempre”.
Non solo fu sempre attento al suo lavoro che impa-
rò facendolo, ma Ivano si sentì sempre responsabile Resteranno però memorabili il gnocchetto fritto e il
del buon comportamento dei ragazzi e non tollerava bicchiere traboccante di spuma che egli serviva alla
volgarità e comportamenti maleducati. sua giovane, irrequieta ed impaziente clientela con
Andare “da Ivano” si diceva, era andare “al Bar affabile semplicità.
dell’oratorio”.
Ivano Covezzi... con qualche chilo in più, ma sereno.
Gli fa impareggiabile compagnia la sua cagnolina Lady.

