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Nel dono di un servizio 165
i figli che egli crebbe con senso di responsabilità e
memore della sua esperienza si adoperò con impegno
Ivano perché non mancasse loro il necessario.
Quanti lo ricordano con il suo furgoncino in giro a
Con affabile semplicità raccogliere rottami di ferro che rivendeva guadagnan-
do a sufficienza per rendere dignitosa la vita della sua
famiglia.
Venne anche per lui – imprevista – l’occasione per
cambiare lavoro, quando gli fu riferito che all’oratorio
(proprio a pochi passi dalla sua abitazione) rinnovate
Era nato e cresciuto al Palamaio, una vecchia co- le sale di ricreazione si stava aprendo un bar per il
struzione di proprietà comunale destinata ad accoglie- servizio alla popolazione oratoriana e si era alla ricer-
re le famiglie povere della città. ca di un barista. E lui si presentò immediatamente al
Nel clima degradato del Palamaio, soffrì nella sua Direttore.
infanzia la carenza di un’adeguata educazione e fu Confidò in seguito: “Mi presentai con poche spe-
affidato a don Zeno, il fondatore di Nomadelfia. ranze di essere assunto perché non volli nascondere la
Ivano ricorda con gratitudine lo straordinario sacer- mia appartenenza al partito politico… allora ‘scomu-
dote che lo aiutò ad affrontare anni molto duri della nicato’ da parte della Chiesa”.
sua vita. “Mi piacerebbe fare il barista qui, ma sono comu-
A vent’anni incontrò Anna e si sposò. Vennero anche nista”.

